Militari aggrediti a Bruxelles, lsis rivendica attacco: “L’autore è un nostro soldato”

27 agosto 2017

L’Isis ha rivendicato l’attacco di ieri sera a Bruxelles che ha visto un somalo di 30 anni, nel Paese dal 2004 e cittadino belga dal 2015, aggredire a colpi di coltello due soldati che lo hanno poi ucciso con armi in dotazione. L’aggressore aveva precedenti per aggressione, ma non per terrorismo. L’agenzia di propaganda di Isis, Amaq ha scritto: “L’autore dell’accoltellamento a Bruxelles e’ uno dei soldati dello Stato Islamico ed ha agito in risposta all’appello a colpire i Paesi della colazione (a guida Usa)” che dal 23 settembre 2014 opera contro Isis in Siria. Coalizione di cui fa parte anche il Belgio. Questa appropriazione dell’operato di “cani sciolti” di Isis e’ tipica delle ultime azioni. Manca per i “soldati di Isis”, a differenza di coloro che vengono definiti “martiri di Isis”, il video girato dall’autore di azioni piu’ clamorose, stragi su vasta scala, prima di immolarsi. Ancor prima della rivendicazione dello Stato islamico, le stesse autorità belghe l’hanno definito un attacco terroristico contro l’esercito. Un’aggressione che è arrivata sullo sfondo di numerosi attentati in tutta Europa. “Pensiamo che si tratti di un attacco terroristico”, ha dichiarato una portavoce della procura federale belga. L’aggressore, contro il quale i soldati hanno utilizzato le armi, “è morto”, ha aggiunto. Aveva gridato “due volte Allah Akbar” (Dio è il più grande in arabo) attaccando due militari, uno dei quali è rimasto “leggermente ferito”, secondo la stessa fonte. Nella stessa serata, la polizia britannica ha annunciato che un uomo aveva attaccato e ferito dei poliziotti di fronte a Buckingham Palace a Londra. In Finlandia, un attacco con un coltello – anche questo considerato di matrice terroristica – aveva causato due morti e otto feriti il 18 agosto, all’indomani degli attentati di Barcellona e Cambrils in Spagna, che avevano provocato quindici morti e oltre 120 feriti. Le autorita’ belghe non hanno innalzato il livello di allerta, che quindi resta a 3 (minaccia seria) dopo l’attacco con coltello a Bruxelles.

I PRECEDENTI

Storica base di gruppi di islamisti e jihadisti in Europa, Bruxelles e’ ormai diventata una delle grandi citta’ europee vittime del terrorismo dell’organizzazione dello Stato islamico. Tra il 21 e il 27 novembre del 2015 il governo belga ha imposto una sorta di coprifuoco a Bruxelles con la chiusura di centri commerciali, scuole e trasporti a causa della minaccia terroristica sull’onda degli attacchi di Parigi del 13 novembre rivendicati dall’organizzazione dello Stato islamico. Il 22 marzo del 2016 due attacchi kamikaze organizzati da una cellula legata a quella di Parigi colpiscono prima l’aeroporto di Bruxelles a Zaventem e poi la stazione della metropolitana di Maalbeek nel quartiere delle istituzioni europee. Il bilancio e’ di 32 morti e 340 feriti. Il 20 giugno 2017 un uomo e’ stato ucciso dopo aver fatto esplodere una bomba nella stazione centrale di Bruxelles. Non ci sono state vittime, oltre al presunto terrorista, perche’ l’innesco dell’esplosivo non ha funzionato correttamente, limitando la portata dell’esplosione. Alcuni quartieri della capitale belga, come Molenbeek e Schaerbeek sono diventati tristemente famosi per la presenza di jihadisti che hanno operato in attacchi in Europa e nel resto del mondo. Il Belgio e’ il paese europeo con il piu’ alto numero pro-capite di foreign fighters (combattenti nei ranghi dell’Isis con passaporto europeo, ndr) in Iraq e Siria. Uno degli assassini del comandante Massoud in Afghanistan due giorni prima del 11 settembre 2001 aveva vissuto nella regione di Bruxelles. La capitale belga e’ stata per anni anche un centro di traffici di armi.

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