Mini “loculi” hi-tech per il riposino dei pellegrini alla Mecca

19 agosto 2018

“Capsule” per la siesta per consentire ai pellegrini che invadono La Mecca durante il rito annuale dell’hajj (pellegrinaggio) di riposarsi brevemente e recuperare le forze: è l’idea dell’associazione di beneficenza saudita “Hajj e Mutamer”, il cui direttore, Mansour al-Amer, ha spiegato: “È un’idea che è stata già realizzata in Giappone e in altre città nel mondo. La nostra associazione è convinta che questa soluzione sia adatta a zone di dimensioni ridotte ma sovraffollate come Medina e La Mecca. E sarà possibile avere un’economia partecipativa ad esempio prendere la bicicletta per un’ora e poi lasciarla a un’altra persona”.

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In tutto finora sono state installati solo una ventina di questi “loculi” da riposino: serviranno ancora molti anni prima che possano risolvere i problemi di alloggio dell’hajj, dato che ogni anno per questa ricorrenza La Mecca viene invasa da 2 milioni di pellegrini. Ma è già un inizio, mentre questo rito di massa diventa sempre più hi-tech: quest’anno e autorità saudite hanno lanciato un’iniziativa denominata “Hajj intelligente”, con applicazioni per aiutare i pellegrini a trovare il loro percorso o ottenere cure mediche di emergenza dalla Mezzaluna Rossa saudita. Le autorità sono anche in grado di individuare i pellegrini attraverso l’app. Il Ministero del pellegrinaggio gestisce anche l’applicazione “Manasikana” che fornisce una traduzione per i fedeli che non parlano né l’arabo né l’inglese.

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