‘Mistero napoletano’, indagine su un suicidio

14 maggio 2014

Ermanno Rea in ‘Mistero napoletano’ conduce un’indagine in forma di diario sulle ragioni del suicidio di Francesca Spada. A ospitare il dramma è una Napoli lacerata dalla guerra fredda. L’inchiesta è resa difficile dalla distanza temporale da eventi avvenuti oltre trent’anni prima, in un periodo in cui le coscienze si confrontavano in modo ossessivo con la politica. Una stagione per certi versi drammatica in cui si intersecano le ragioni esistenziali dei protagonisti, il destino di una città come Napoli (il cui porto era controllato di fatto dagli americani), le incertezze di una generazione appena uscita dalla guerra, alle prese per di più con un partito comunista ancora fortemente ancorato all’identità stalinista. A poco a poco, con un andamento concentrico, si fa luce sulla complessità dei fatti che spinge la giovane giornalista al suo atto estremo. Da storia privata quindi l’indagine si fa storia collettiva di un’intera classe politica, di una generazione, delle sue speranze e dei suoi valori.

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