Mitsotakis giura da premier: “La Grecia rialza la testa”. Pronta lista dei ministri, solo due donne

9 luglio 2019

“Il lavoro duro inizia adesso”, ripete il nuovo premier greco Kyriakos Mitsotakis. Il giorno dopo la schiacciante vittoria alle elezioni anticipate, il cambio di governo in Grecia e’ compiuto: il leader 51enne di Nea Demokratia, rampollo di una prolifica dinastia politica, ha gia’ giurato da primo ministro. “Il mandato che il popolo ci ha consegnato e’ quello di realizzare appiano il cambiamento della Grecia”, ha detto il neo premier. La difficolta’ della sfida – gli effetti della crisi si sentono ancora pesantemente nel Paese – non impedisce a Mitsotakis di professare “una piena fiducia nella nostra capacita’ di rispondere alle condizioni presenti”. Mitsotakis ha giurato da primo ministro, accolto dal presidente della Repubblica Prokopis Pavlopoulos. Come da tradizione – ma Tsipras non l’aveva seguita, giurando laicamente fedelta’ alla Repubblica – ha pronunciato la formula davanti al capo della chiesa ortodossa greca Ieronimos II, poi ha formalmente ricevuto l’incarico dal capo dello Stato. Il neo premier e l’alto prelato hanno poi co-firmato il documento di incarico presentato dal presidente. Accanto la famiglia: la moglie Marewa e i tre figli.

Con quasi il 40% dei consensi, Nea Demokratia puo’ contare su una solida maggioranza assoluta. Mitostakis ha fretta: il giuramento del governo potrebbe esserci gia’ oggi, il neopremier ha annullato le ferie ai parlamentari, l’idea e’ quella di dare immediatamente un segnale del “cambiamento”. A detta dell’uomo che ha messo fine all’era Tsipras – che pure era riuscito, con tagli e riforme dolorose, a scongiurare il default del Paese – la Grecia deve ritrovare tutto il suo “orgoglio”: dunque abbassamento delle tasse, riforme a favore della classe media, allentamento dei tagli. Un programma ambizioso, non a caso salutato con un avvertimento da parte del presidente della Commissione Ue: “Molto e’ stato raggiunto, ma molto deve ancora essere fatto”, gli ha scritto Jean-Claude Juncker nella sua lettera di congratulazioni. Nuova Democrazia ha conquistato il 39,8% dei voti, staccando di quasi otto punti il partito di governo uscente, Syriza, che comunque ha raggiunto un ragguardevole 31,5%, risollevandosi dal 23 e rotti delle europee. Grazie al premio di maggioranza, i conservatori di Mitsotakis si assicurano 158 seggi su 300.

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L’altro dato saliente del voto e’ la batosta dei neonazisti di Alba Dorata, che con il 2,93% rimangono fuori dal Parlamento: non sorprendentemente, la formazione di ultradestra – che nel momento piu’ duro della crisi finanziaria era arrivata ad essere terza forza politica del Paese – ha annunciato un ricorso per chiedere il riconteggio dei voti, definendo il risultato delle urne “scandaloso”. Non la vede cosi’ Mitsotakis, ovviamente, che ha definito “una vittoria per la democrazia” l’addio di Alba dorata. Da parte sua, lo sconfitto annunciato Tsipras aveva tentato il tutto per tutto chiedendo ai greci di “non riconsegnare il Paese a chi l’aveva trascinato alla bancarotta” e ripetendo, fino all’ultimo comizio, “che bisogna ricordarsi dove eravamo nel 2014 e dove siamo adesso”. Non e’ bastato. Ora l’oramai ex premier promette “un’opposizione responsabile, ma dinamica”, con Syriza che si pone come la paladina dei lavoratori greci. E’ pero’ un fatto, commentano i giornali, che il partito di sinistra con il suo 31% rappresenta comunque il secondo polo politico del Paese, con le altre forze ricondotte a posizioni minoritarie: i socialdemocratici di Kinal – eredi del Pasok – ottengono 22 seggi, seguiti dai comunisti del Kke con 15 seggi e il partito nazionalista di Soluzione greca a soli 10 seggi.

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Contenuto anche il risultato di Mera25, la formazione dell’ex ministro alle Finanze Yanis Varoufakis, con 9 deputati. E tuttavia per Mitsotakis non sara’ certo una passeggiata: anche se la Grecia ha potuto lasciare lo schermo protettivo Ue allentando la stretta dei creditori, il debito pubblico rappresenta ancora il 181% del Pil, la disoccupazione generale e’ di poco sotto il 20% mentre quella giovanile e’ il doppio. Nella vita delle famiglie gli effetti della ripresa non si sono ancora sentiti piu’ di tanto. “Al nuovo premier chiedono un miracolo”, commentano alcuni media. La ricetta: crescita, investimenti stranieri, tagli fiscali per creare “migliori” posti di lavoro, attenzione alle imprese. Mitsotakis rappresenta la quarta generazione di una dinastia di politici: suo padre, Konstantinos Mitsotakis, e’ stato primo ministro tra il 1990 e il 1993, la sorella maggiore, Dora Bakoyannis, e’ stata la prima donna sindaco di Atene nonche’ ministro degli Esteri negli anni 2000. Suo nipote Kostas Bakoyannis, figlio di Dora, e’ il nuovo sindaco della capitale. Un pedigree, notano molti osservatori, che non renderanno piu’ semplici le dure trattative in vista con la Commissione di Bruxelles. Un segnale, in questo senso, le congratulazioni di Angela Merkel, che al trionfatore di Atene chiede di “contribuire al rafforzamento dell’Ue”.

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LA LISTA DEI MINISTRI

Il nuovo primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis ha diffuso la lista dei suoi ministri, solo due dei quali sono donne. Alle Finanze va Christos Staikouras, 45enne economista, mentre agli Esteri è stato scelto il 59enne europeista Nikos Dendias, che è già stato titolare di Giustizia, Difesa e Protezione civile. Nikos Panagiotopoulos diventa ministro della Difesa, Adonis Georgiadis va allo Sviluppo e gli investimenti, mentre Vassilis Kikilias sarà il titolare della salute. L’ex presidente del Consiglio di Stato Panagiotis Pikrammenos, che nel 2012 è stato brevemente primo ministro ad interim nel picco della crisi economica, sarà vice primo ministro. Le uniche due donne del nuovo governo ellenico sono Niki Kerameus alla Pubblica Istruzione e Lina Mendoni alla Cultura. La maggior parte dei membri dell’esecutivo sono fidati collaboratori di Mitsotakis, sottolinea il sito Ekhatimerini. La lista dei ministri è stata annunciata dal nuovo portavoce del governo, Stelios Petsas. Domani ci sarà il giuramento, mentre la prima riunione dell’esecutivo è fissata per mercoledì. Uscito vincitore dalle elezioni di ieri, Mitsotakis ha prestato oggi giuramento. Il suo partito conservatore Nuova Democrazia ha conquistato 158 dei 300 seggi del parlamento greco, conquistando la maggioranza assoluta.

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