Mondiali, affare o spreco soldi pubblici (VIDEO)

13 luglio 2014

Una spinta per l’economia brasiliana, con un milione di posti di lavoro creati, o un enorme spreco di soldi pubblici in un Paese che ha tante esigenze e problemi in sospeso. Il giudizio sull’impatto economico del Mondiale di calcio divide i brasiliani. I commercianti di San Paolo sono in festa. “Vendiamo subito tutti i gadget e ogni settimana dobbiamo rifornire le scorte” dice Marcos Antonio. Gli esperti hanno stimato un indotto di 10 miliardi di euro per l’economia brasiliana. “Nel medio periodo il Brasile ha grandi opportunità di crescere del 3,5 o del 4%, un ottimo risultato per un Paese con un forte cambiamento demografico, che apre grandi prospettive per un miglioramento del tenore di vita” dice l’economista Luis Gonzaga Belluzzo. Gli 80mila abitanti delle favelas della metropoli non sono d’accordo: per non subire gli effetti dell’inflazione hanno creato da 5 anni una moneta alternativa, il sampaio. “Chi viene per i Mondiali non passa di qui – dice Ester – per noi significa solo aumento dei prezzi ma nessun vantaggio”. Il Brasile ha speso 11 miliardi di dollari per organizzare l’evento, scatenando l’ira di migliaia di persone, scese in piazza per chiedere migliori servizi scolastici, sanità e trasporti. “La Coppa del mondo ha fatto aumentare il Pil dello 0,3-0,5 percento ma non è gran che rispetto a quanto è stato speso: è vero che fa felice la gente ed è bello vedere le partite, ma non si pensi che l’impatto sull’economia sia significativo” chiarisce il professor Rafael Alcadipani. Al presidente Dilma Rousseff spetta l’arduo compito di convincere i brasiliani dell’utilità economica del Mondiale: su questo si gioca la rielezione a ottobre.(immagini Afp)

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