Mondiali donne: Usa per la storia, Olanda per stupire

Mondiali donne: Usa per la storia, Olanda per stupire
Calciatrici degli Stati Uniti
6 luglio 2019

Le campionesse del mondo contro quelle d’Europa: a pensarci, la finale di Coppa del Mondo di calcio donne che vivra’ il suo ultimo atto domani pomeriggio al ‘Parc Olympique’ di Lione non potrebbe chiedere di piu’. Alex Morgan e Megan Rapinoe da una parte, Vivianne Meidema e Shanice van de Sanden (che di fatto spostera’ parecchio tifo in chiave orange, visto che e’ la stella dell’Olympique) dall’altra, rappresentano quanto c’e’ di meglio in questo momento nel panorama, sempre piu’ vasto, del calcio femminile. Le americane della ct Jillian Ellis arrivano all’appuntamento col favore del pronostico, non fosse altro che per le tre stelle gia’ messe in bacheca (1991, 1999 e 2015), per la terza finale iridata di fila (nel 2011 furono sconfitte dal Giappone ai calci di rigore, ma e’ la quinta in otto edizioni) e per la doppia vittoria nei due precedenti contro le Leeuwinnen Oranje che dovranno guardarsi soprattutto da Alex Morgan, sei gol in cinque partite, con tanto di sberleffo per quella e’ poi si e’ trasformata nell’ ‘esultanza del te”.

Inoltre, le arancioni arrivano alla finale con un giorno di riposo in meno, 30′ in piu’ rispetto alle ‘Stars & Stripes’ e con un po’ piu’ di tossine nei muscoli, frutto dei dispendiosi supplementari giocati contro la Svezia in semifinale. Ma una finale, va da se’, e’ sempre un terno a lotto e le ragazze di Sarina Wiegman potranno fare affidamento sull’esuberanza giovanile e uno stato d’animo alle stelle che le ha portate via via a superare prima l’Italia e poi la Svezia con grande personalita’, mentre le americane hanno invece sofferto contro la Francia e l’Inghilterra. Lo sa anche la ct americana: “L’Olanda e’ una squadra formidabile, campione d’Europa – ha ricordato in conferenza stampa Jill Ellis – ha un sacco di giocatrici di talento e un allenatore che sa quello che fa. Le Orange portano la palla molto bene e sono una squadra molto disciplinata”.

Comunque vada, per le olandesi sara’ comunque un successo, visto che hanno la possibilita’ di salire sul tetto del mondo al secondo tentativo, a dieci anni di distanza esatti dalla prima qualificazione. per riuscirci dovranno cercare di arginare l’attacco micidiale delle americane che domani potranno contare di nuovo su Megan Rapinoe che non ha giocato la semifinale contro le inglesi a causa di uno stiramento al bicipite femorale che pero’ dovrebbe essere adesso acqua passata. Dalla loro avranno presumibilmente il tifo di casa (merito della van de Sanden), quello del re Guglielmo Alessandro (domani in tribuna) e anche quello, meno scontato, del californiano Brandon Bloodworth che l’anno scorso ha sposato Dominique Janssen, coriaceo difensore delle Oranjeleeuwinnen: “Mio marito e’ americano ma tifera’ per noi”, ha assicurato alla vigilia.

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