E’ morto Lambert, simbolo lotta sul fine vita. Papa, ogni vita ha valore sempre

11 luglio 2019

È morto Vincent Lambert, 42enne paziente tetraplegico in stato vegetativo da 11 anni, simbolo del fine vita in Francia. “Vincent è deceduto alle 8.24 del mattino” nell’ospedale di Reims, dove era ricoverato dal 2008 in seguito a un incidente d’auto, ha precisato il nipote Francois. Vincent, un ex infermiere, e’ deceduto alle 8.24 del mattino nell’ospedale di Reims dove era ricoverato dal 2008 in seguito a un incidente d’auto. Le cure erano state interrotte il 2 luglio con lo stop all’idratazione e all’alimentazione, dopo che il 28 giugno la Corte di Cassazione aveva rovesciato la sentenza che ordinava all’ospedale Chu Se’bastopol di riattaccare i supporti vitali. Il caso ha scosso la Francia e l’opinione pubblica internazionale: Vincent era in stato di minima coscienza e i genitori, cattolici praticanti, da sei anni portavano avanti una battaglia per tenerlo in vita contro il parere dei medici e le sentenze dei tribunali. Pierre e Viviane Lambert, i genitori di Vincent, hanno denunciato che loro figlio e’ stato “ucciso dalla ragion di Stato e da un medico che ha rinunciato al giuramento di Ippocrate”. “E’ il momento del lutto e del raccoglimento – scrivono i genitori di Lambert – ma e’ anche il momento della meditazione su questo crimine di Stato”.

La moglie e alcuni fratelli dell’uomo, invece, erano favorevoli a interrompere quello che consideravano un accanimento terapeutico. Immediata la condanna del Vaticano che con papa Francesco era piu’ volte intervenuto per salvare la vita di Vincent contro “la cultura dello scarto”. “La morte di Vincent Lambert e la sua storia sono una sconfitta per la nostra umanita’”, ha twittato monsignor Vincenzo Paglia della Pontificia Accademia per la Vita. Nei giorni scorsi c’erano state veglie di preghiera a Saint Sulpice, a Parigi, la chiesa parigina che nell’inaccessibilita’ di Notre Dame svolge il ruolo di cattedrale e di chiesa-madre dei francesi, e in piazza Saint Pierre. Il caso ha riacceso il dibattito sul fine vita e l’eutanasia anche in Italia. “Dio Padre accolga tra le sue braccia Vincent Lambert. Non costruiamo una civilta’ che elimina le persone la cui vita riteniamo non sia piu’ degna di essere vissuta: ogni vita ha valore, sempre”, da detto il Papa sulla morte di Vincent Lambert.

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La pentastellata Francesca Businarolo, presidente della commissione Giustizia di Montecitorio, ha assicurato che M5s ripone “buone speranze nella possibilita’ di scrivere una legge”: “Nonostante diversi partiti preferirebbero accantonare l’argomento, insieme ai relatori stiamo cercando di trovare un terreno utile di mediazione”, ha assicurato. “E’ stato applicato a un disabile non terminale un percorso di sedazione palliativa profonda continua, non un atto di tipo eutanasico”, ha sottolineato Maria Antonietta Farina Coscioni, fondatrice dell’Istituto Luca Coscioni e membro del Partito Radicale. Di parere opposto il Congresso Mondiale delle Famiglie e di Pro Vita e Famiglia: “Hanno ucciso un disabile, l’eugenetica e’ tornata. L’Occidente che accoglie, l’Occidente che parla di liberta’, ha ignorato la Convenzione Onu sui diritti dei disabili”, si legge in una dichiarazione del presidente e vice presidente, Toni Brandi e Jacopo Coghe.

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