Mps, salvezza a portata di mano. Ora si attente l’Ue. Nodo esuberi

Mps, salvezza a portata di mano. Ora si attente l’Ue. Nodo esuberi
1 luglio 2017

Ultima analisi del nuovo piano di ristrutturazione del Monte dei Paschi di Siena, ormai definito in ogni sua parte. Il consiglio di amministrazione dell’istituto riunitosi a Siena ha esaminato ancora il piano che pero’ sara’ comunicato al mercato solo dopo il ‘disco verde’ della Commissione europea, atteso per la prossima settimana; come del resto ha auspicato il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, secondo il quale il ‘caso’ Mps “sara’ risolto nei prossimi giorni, in un modo trasparente e chiaro e in pieno accordo con le istituzioni”. Ormai e’ davvero “tutto pronto per l’Europa”, come ha affermato un consigliere al termine del cda. Il board ha potuto anche prendere atto dell’accordo con Atlante 2, il fondo gestito da Questio che, dopo la ritirata di Fortress ed Elliott, partecipera’ con quasi tutta la dotazione ancora disponibile alla cartolarizzazione dei 26 miliardi di crediti deteriorati. Secondo il programma messo a punto dagli advisor Mediobanca e Lazard, la dismissione delle sofferenze di Mps, a un prezzo pari al 20-21% del valore nominale dei crediti, avverra’ attraverso una societa’ veicolo che poi piazzera’ sul mercato 3,3 miliardi di obbligazioni garantite dallo Stato con le Gacs, mentre 1,6 miliardi circa di titoli mezzanine e junior saranno acquistati da Atlante 2.

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Qualche incertezza rimane ancora sul numero complessivo degli esuberi, con le uscite che dovrebbero attestarsi tra i 5 e i 6mila dipendenti. A questo proposito, gia’ la prossima settimana, e comunque entro i primi dieci giorni di luglio, il management della banca incontrera’ i sindacati per un confronto sull’impatto occupazionale del piano, altro segnale che il processo per la messa in sicurezza della banca piu’ antica del mondo e’ ormai alle battute finali, grazie a una ricapitalizzazione precauzionale da 8,1-8,3 miliardi di euro che spianera’ la strada all’ingresso dello Stato quale primo azionista del Monte con una quota pari a quasi il 70% del capitale sociale. Saranno invece, su un totale di oltre 2.100 filiali, 400 gli sportelli da chiudere, mentre una cura dimagrante e’ attesa anche per la composizione del prossimo consiglio di amministrazione che, in linea con le altre societa’ partecipate dal Ministero dell’Economia, sara’ composto fino a un massimo di 9 membri.

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