Mumbai neo-gotica, templi e chiese: i nuovi siti dell’Unesco

30 giugno 2018

Templi buddisti, chiese cristiane, quartieri artistici e antiche città. Sono alcuni dei nuovi siti dichiarati Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. Si è aperta domenica 24 giugno con una solenne cerimonia, la 42esima sessione del World Heritage Committee – Comitato del Patrimonio Mondiale, che è in corso a Manama, Bahrain, e durerà fino al 4 luglio.

L’Unesco ha iscritto nel proprio Patrimonio Mondiale dell’umanità dodici siti cristiani nel Sud del Giappone, tra cui la cattedrale di Nagasaki. Il cristianesimo arrivò in Giappone nel 1549 per mano dei missionari gesuiti ma solo nel 1865 i fedeli poterono uscire dalla clandestinità. L’Organizzazione dell’Onu ha anche selezionato sette antichi templi buddisti sudcoreani, costruiti nel periodo dei Tre Regni durato fino al VII secolo. “Questi monasteri fra le montagne sono luoghi sacri sopravvissuti come centri della fede e pratica religiosa quotidiana fino ai nostri giorni”, è scritto nella motivazione dall’Unesco.

Tra i nuovi siti c’è, inoltre, l’ambizioso progetto urbanistico realizzato a Mumbai in India, nella seconda metà dell’ottocento. E che portò alla costruzione di una serie di edifici pubblici in stile neo-gotico vittoriano attorno alla spianata verde del Grande Ovale, a cui fu aggiunto un nuovo insieme di edifici art deco all’inizio del 20esimo secolo. E poi è stata “premiata” anche l’antica città di Qalhat, situata sulla costa orientale dell’Oman e descritta anche ne Il Milione di Marco Polo. Il sito offre una testimonianza archeologica unica degli scambi commerciali dell’epoca, tra Europa, Medio ed estremo Oriente.

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