Musumeci: “Abbiamo il dovere di recuperare credibilità, Codice etico diventi legge”

11 novembre 2014

“Abbiamo il dovere di recuperare la credibilita’ perduta dalle istituzioni e riaffermare il primato di una politica responsabile. Chiedero’ alla presidenza dell’Ars, una corsia preferenziale affinche’ il codice etico varato a luglio dalla commissione regionale antimafia possa diventare legge in un paio di mesi al massimo”. Lo afferma il presidente della Commissione regionale antimafia, Nello Musumeci, in occasione della presentazione del Codice Etico per gli eletti alle cariche pubbliche, gli amministratori e i dipendenti della Regione siciliana agli studenti dell’Universita’ di Palermo, nell’aula magna della facolta’ di Giurisprudenza. Il codice in 38 articoli, costituisce una sorta di testo unico tratto da norme di codici gia’ pubblicati nell’ultimo decennio in ambito nazionale e regionale, in materia di condotta del personale delle pubbliche amministrazioni e regolamenta tra le altre cose, l’ineleggibilita’ e la decadenza, i conflitti d’interessi, i finanziamenti dell’attivita’ politica per i deputati del parlamento siciliano, il presidente della Regione, gli assessori, i dirigenti, il personale dell’amministrazione regionale e dell’Ars.

Coinvolti anche i collaboratori e i consulenti a titolo oneroso o gratuito, gli amministratori di enti, consorzi, comunita’, aziende e societa’ pubbliche sotto il controllo o la vigilanza della Regione Siciliana. Al contrario delle precedenti deliberazioni in materia, il codice etico – e’ questa la principale novita’ del ddl – prevede precise sanzioni in caso di inosservanza della condotte previste. “E’ il frutto di un lavoro di oltre sette mesi, che non puo’ restare chiuso in un cassetto – aggiunge Musumeci -. Oggi piu’ che mai si avverte da parte dei cittadini la richiesta di maggiore trasparenza e l’esigenza di dotare la Regione di uno strumento di disciplina che fornisca risposte ad un problema insoluto legato al difficile rapporto tra politica e morale”.

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