Musumeci senza maggioranza: “Mai ostaggio di nessuno. Pronto alle urne”

Musumeci senza maggioranza: “Mai ostaggio di nessuno. Pronto alle urne”
Il parlamento siciliano
27 marzo 2018

E’ notte fonda per la maggioranza di governo in Sicilia. L’Assemblea regionale siciliana infatti non è riuscita ad approvare il Documento di programmazione economica finanziaria, rispedendolo dunque in Commissione. Il piano, che fissa le linee di gestione economica di governo e Ars per i prossimi 3 anni, si è impantanato in Sala d’Ercole, dove su 65 presenti hanno votato in 64: 32 favorevoli e 32 contrari. Una impasse che neanche il presidente della Regione Nello Musumeci riesce a risolvere intervenendo in Aula. “Qui dobbiamo dare risposte tutti ai siciliani”, ha detto il governatore siciliano, il quale ha poi aggiunto “torno ad ammettere che non abbiamo una maggioranza. Ma non voglio essere ostaggio dell’Aula. Non ho alcuna intenzione ogni volta di passare dal capomanipolo di turno prima del voto”. Il Defr prevede oltre 1,7 miliardi per il reddito di inclusione e altri interventi per i disoccupati da avviare entro la fine dell’anno, ma su di esso la Sezione di controllo della Corte dei conti aveva sollevato forti dubbi. Dunque, il governo Musumeci va sotto sul Def che così e’ tornato in Commissione bilancio. Ulteriore prova di una maggioranza senza numeri. Il presidente di turno Roberto Di Mauro ha sospeso l’aula dell’Ars per convocare la conferenza dei capigruppo. Nel suo intervento il governatore si era detto pronto a tornare alle urne in assenza di un patto alla luce del sole su riforme e provvedimenti importanti.  “Non saro’ ostaggio di nessuno, ne’ io ne’ il mio governo – ha detto Nello Musumeci -. Se ci vogliamo confrontare, facciamolo qui con la telecamera sul volto e alla luce del sole; se pensate che per ottenere il voto io debba confrontarmi con qualcuno dietro le quinte, potete scordarvelo: se il Parlamento non mi consentira’ di lavorare, non ho alcuna difficolta’ a riconsegnare la Sicilia al voto dei cittadini”. Una seduta ad alta tensione quella che si è svolta nel pomeriggio all’Ars e che ha mandato su tutte le furie il governatore.

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“Se si pensa di far ricadere la responsabilita’ della drammatica situazione economica della Sicilia – ha aggiunto Musumeci – sul governo e su questo presidente, manca del tutto il senso di responsabilita’. Ognuno ne prenda atto: non possiamo giocare al tanto peggio, tanto meglio. Abbiamo giurato tutti e 70, al momento dell’insediamento, non di mettere i bastoni tra le ruote al governo, ma di operare con scrupolo e coscienza nell’interesse della Sicilia”. All’attacco l’opposizione. “Musumeci prenda atto che non ci sono le condizioni per andare avanti: si dimetta – hanno detto i deputati M5s -. Le parole di un oltremodo innervosito e arrogante Musumeci, che pretende di fare pure la paternale, sono irricevibili. Musumeci dovrebbe avere rispetto per la Sicilia e compiere un gesto di grande responsablita’, prendendo atto che non ci sono piu’ le condizioni minime per governare: si deve dimettere”, hanno concluso i Cinquestelle. Nel coro anche il Partito Democratico. “Quando il presidente Musumeci è stato eletto, aveva una maggioranza: non è certo colpa della legge elettorale se l’ha persa per strada – ha commentato il capogruppo del Pd all’Ars Giuseppe Lupo -. Il Pd ha chiesto più volte un dibattito d’aula per sapere dal presidente della Regione come intende andare avanti dopo la sua stessa ammissione di non avere più una maggioranza, ma questo dibattito fino ad ora non c’è stato. Il Pd era e resta opposizione: siamo disponibili a confrontarci in tutte le sedi istituzionali sui temi concreti, in commissione o in aula. Ma voglio dire con chiarezza al presidente Musumeci: se crede di non essere in grado di governare questa Regione, si dimetta. Anche alla luce della bocciatura del Defr, il presidente Musumeci valuti serenamente la situazione: non fa bene alla Sicilia avere un governatore che un giorno si e uno no, ripete di non avere una maggioranza”, ha concluso Lupo.

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In merito al Def, per l’assessore all’Economia Gaetano Armao, “solo l’impresa potra’ garantire una crescita del territorio e della Regione”. “Questo documento si iscrive nella crisi che ancora oggi attanaglia l’economia siciliana – ha aggiunto Armao – sono state individuate alcune direttrici per intraprendere il cammino di sviluppo e crescita per la Sicilia, le necessarie riforme che devono essere assunte per dare alla Sicilia prospettive di crescita partendo dall’impresa come motore trainante”. Per l’assessore all’Economia occorre inoltre “riscrivere una nuova autonomia finanziaria per la Sicilia, partendo da un negoziato che il governo centrale deve condurre”. A seduta d’Aula iniziata era arrivato anche l’assessore ai Beni Culturali Vittorio Sgarbi che ha annunciato oggi le sue dimissioni in polemica con il governatore con cui ha detto di non volere avere piu’ nulla a che fare, appena arrivato in Aula ha salutato il presidente della Regione Nello Musumeci con una stretta di mano. Dopo la breve sospensione, e’ stata chiusa e rinviata a domani alle 16 la seduta dell’Ars che stasera ha fatto segnare lo smottamento della maggioranza sul Def che e’ stato rinviato in Commissione bilancio; l’organismo e’ stato convocato per domani a mezzogiorno per il varo del relativo ordine del giorno. Nel corso della seduta d’Aula pomeridiana sara’ incardinato il ddl che proroga l’esercizio provvisorio del bilancio fino al 30 aprile.

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