Nasce Bullyctionary, dizionario on line anti-bullismo per ragazzi e famiglie

Nasce Bullyctionary, dizionario on line anti-bullismo per ragazzi e famiglie
31 maggio 2018

Codardo, idiota, zoticone. E ancora: ritardato, demente, analfabeta. E’ il vocabolario del bullismo, parole che possono fare male e che troppo spesso vengono pronunciate: dal vivo, in chat, sui social, soprattutto, tra i ragazzi e le ragazze nella fascia di età tra i 10 e i 14 anni. E’ per sensibilizzare ed educare ragazzi e famiglie contro il bullismo che nasce il “Bullyctionary”, il primo dizionario online creato da Generali insieme a Informatici senza Frontiere. Bullyctionary (bullyctionary.generali.it) è un progetto aperto e collaborativo: tutti posso partecipare alla sua crescita.

A partire da una base di 27 parole, nuove definizioni verranno aggiunte da chiunque voglia proporre nuove voci, sulla base della propria esperienza. Nell’ottanta per cento dei casi i fenomeni di bullismo iniziano tra i banchi di scuola. Il 61 per cento continua poi sui social network. Nel 59 per cento c’è una condivisione scorretta di fotografie e il 52 per cento riceve messaggi offensivi via chat, per email o sms. Marco Sesana, amministratore delegato e Country manager di Generali Italia. “Generali si occupa di questi temi perché il nostro ruolo è essere impresa sociale ed essere vicino alle persone – ha detto – quindi dove ci sono temi he richiedono particolare attenzione, e che necessitano di competenze e professionalità per essere risolti, lì vogliamo dare una mano. La risposta in questo momento è molto alta, anzi quasi entusiasta. Vediamo come andrà l’iniziativa, come andranno le giornate sui territori e poi tireremo le fila alle fine. La tecnologia come tutte le cose è uno strumento. Può essere usata a buoni fini o a fini meno buoni. L’educazione come sempre è la migliore cose per indirizzare i ragazzi il meglio e le cose positive”.

Ma quali sono i campanelli d’allarme? Ed esistono strumenti che possano aiutare a controllare l’attività online dei ragazzi? Dino Maurizio, presidente di Informatici senza Frontiere onlus. “I campanelli d’allarme sono vari – ha detto – normalmente la solitudine, quindi quando i ragazzi restano sempre più appartati, quando ti sembra che nascondano le cose e utilizzano il telefonino lontani e si svegliano di notte per chattare. Credo che lo strumento, il controllo serva a poco. Credo serva molto di più un po’ di amore e di comprensione e anche un po’ di aiuto, per conoscere meglio”.

Il progetto si sviluppa su tutto il territorio nazionale nelle Agenzie Generali con team di esperti e psicologi per rispondere alle esigenze degli adulti nella gestione di situazioni di difficoltà. Stefano Gentili, chief Marketing distribution officer responsabile marketing e distribuzione di Generali Italia “I nostri agenti – ha commentato – mettono a disposizione i propri clienti e i propri concittadini, noi siamo su tutto il territorio con 5000 punti vendita e 1500 agenzie. Quindi avremo incontri che vanno dai trenta ai duecento partecipanti, in cui racconteremo come capire se il proprio figlio è oggetto o soggetto di bullismo e come provare a gestire come famiglia questa situazione, che non è semplice”.

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