Nasce il Crocetta bis e salta in aria il Partito Democratico

9 aprile 2014

Nasce il Crocetta bis e salta in aria il Partito Democratico. L’asse Renzi-Crocetta mette all’angolo il presidente del Pd, Gianni Cuperlo. E’ la chiave di lettura del nuovo governo della Sicilia, nato l’altra notte con un blitz dei renziani in barba al segretario del Pd Sicilia, Fausto Raciti. Un governo nato prima della direzione regionale del partito e che avrebbe dovuto discutere proprio la composizione del nuovo esecutivo. Nel Pd la tensione e’ alle stelle, con i cuperliani inferociti per lo strappo del governatore. Oggi della spaccatura del partito e delle candidature europee se ne parlerà al Nazareno. “Il governatore con le sue decisioni – attacca Raciti – ha partorito non un nuovo governo, ma un governo di sopravvivenza con numeri addirittura piu’ risicati del governo precedente, che rischia di tradursi in costante mercimonio all’Assemblea regionale siciliana. Di questa scelta  – aggiunge – risponderanno il presidente Crocetta e i singoli esponenti delle forze politiche di maggioranza, compreso il mio partito, che hanno scelto di parteciparvi”. Poi minaccia: “Crocetta piuttosto che fare i calcoli sulla direzione del Pd, ti consiglierei di farli sulla maggioranza all’Ars”.

In queste ore, i deputati regionali cuperliani che esprimono la metà del gruppo Pd (9 su 18) sono sul piede di guerra. All’area Cuperlo sono riconducibili i deputati Antonello Cracolici, Filippo Panarello, Pippo Digiacomo, Giovanni Panepinto, Concetta Raia, Giuseppe Arancio, Mariella Maggio, Mario Alloro e Bruno Marziano. “Un atto di rottura unilaterale nei confronti del segretario regionale e del partito siciliano – rincarano la dose gli esponenti dell’area Cuperlo -. Un gesto improvvisato e irresponsabile che, spaccando i partiti della maggioranza, rischia di far sprofondare la Sicilia in un pantano politico il cui responsabile ha un nome e un cognome: Rosario Crocetta”. Di certo, qualora rivenisse varato definitivamente questo nuovo governo, per Crocetta inizierebbe una strada parlamentare tutta in salita. Se prima, infatti, la maggioranza in Aula (Pd-Udc) a volte traballava, incassando sconfitte una dopo l’altra, adesso, con la nuova Giunta, i numeri all’Ars non sono certo dalla parte di Crocetta. La regia del Crocetta bis è firmata Davide Faraone, il responsabile Welfare del Pd, l’uomo del Sud di Renzi che minuto per minuto aggiornava il premier sull’evolversi della trattativa. A dire il vero, il nuovo esecutivo siciliano nasce con il benestare non solo dei renziani, ma anche dell’area Dem, che fa riferimento al ministro Dario Franceschini. L’accordo sancirebbe, a questo punto, la fine delle ostilita’ tra Crocetta e l’ex segretario siciliano del Pd, Giuseppe Lupo, uomo del ministro dei Beni culturali in Sicilia, eletto pochi giorni fa presidente della direzione regionale del partito. “La maggioranza del partito e’ con me, i renziani e non solo – rilancia Crocetta -. Il nuovo governo e’ frutto di una totale sintonia con Roma. Mentre il segretario regionale Raciti sa di essere sempre piu’ isolato e in minoranza”. Questa è la musica che suona in queste ore in Sicilia. C’è chi parla di vendetta politica da parte del senatore Beppe Lumia a cui è stata sbarrata la strada per Bruxelles. Alla direzione nazionale di oggi ci sara’ anche Raciti che lancera’ il suo j’accuse contro Faraone e i ‘traditori’ del partito, chiedendo “a Roma di fare chiarezza”. E ci sara’ anche Crocetta pronto ad affrontare il caso siciliano, ma soprattutto quello delle Europee, provando a piazzare nelle liste proprio Lumia. Ma un eventuale si’ al senatore, spiegano fonti vicine alla segreteria regionale del partito, “trasformerebbe il Pd in un Vietnam”. “Si sbagliano se pensano di ingabbiarmi”, ribatte Crocetta. (G. Min.)

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