Nervi tesi nel centrodestra, Fi stoppa Musumeci. Meloni: Berlusconi dica se vuole rompere

Nervi tesi nel centrodestra, Fi stoppa Musumeci. Meloni: Berlusconi dica se vuole rompere
Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi
4 agosto 2017

Gianfranco Micciche’ stoppa Nello Musumeci. E’ un segnale di altissima tensione ma non è rottura. La formazione delle coalizioni in Sicilia è giunta alla fase finale e, nel caso del centrodestra, ancora non si riesce a raggiungere la quadra su un candidato a governatore unitario. Eppure l’accordo Tra Fi e Musumeci sembrava quasi a un passo. Appariva vicino anche ai fedelissimi del leader dell’opposizione in Sicilia. “Dico alla Meloni, che stimo, che voglio vincere. Non voglio i 5 Stelle al governo della Sicilia e per vincere voglio tutta la coalizione, senza paletti – dice all’Agi il commissario di Forza Italia in Sicilia Miccichè -. L’accordo era a un passo, era vicinissimo, poi Musumeci ha messo paletti incredibili su Alfano: se per Musumeci e’ insopportabile averlo nella nostra coalizione, allora sia lui a fare un passo indietro”. Micciché precisa: “Se dobbiamo dire le cose come stanno, non io appoggiavo Alfano, ma era Alfano che appoggiava noi, pero’ gli steccati piantati da Musumeci – che comunque rappresenta una parte piccola del centrodestra – sono diventati esageratamente alti: se non possono essere abbattuti, dobbiamo trovare un’altra strada”. Conclude Micciche’: “Eravamo prontissimi, avevamo praticamente chiuso, poi questa posizione per cui Alfano non puo’ venire a fare campagna elettorale in Sicilia…. Lo ripeto, se per Musumeci e’ troppo pesante la presenza di Alfano, faccia un passo indietro”. Ma Musumeci non ferma la sua corsa verso la presidenza della Regione: “Io sono in giro per l’Isola a incontrare i siciliani. Mi dicono di qualche polemica… Non abbiamo tempo di fermarci, siamo in piena campagna elettorale…”.

Il commissario di Forza Italia ha riservato al leader di Diventera’Bellissima parole nette. “Ho fatto trattative tutta la vita – riprende Miccichè -. A un cliente devo offrirgli qualcosa, non pretendere che faccia quello che voglio io. Musumeci ha snobbato Alfano che io ho cercato, ha invitato un ministro degli Esteri a non farsi vedere in Sicilia in campagna elettorale…”. Parole che fanno sussultare il centrodestra. Musumeci non si smuove di un millimetro: “Vado avanti, non mi ferma nessuno”. La scossa arriva anche a Roma. Un appello “Considero incomprensibile la posizione di Forza Italia espressa da Gianfranco Miccichè. Dire che non sosterranno Nello Musumeci perché ha chiesto l`esclusione di chi oggi governa con Crocetta, tra tutti i motivi che si potevano trovare, è l`unico non serio – tuona il presidente di Fratelli d`Italia, Giorgia Meloni -. Berlusconi ci dica se condivide la posizione di chi, nel suo partito, vuole rompere la coalizione di centrodestra per andare in soccorso ad Alfano”. Un appello a Berlusconi arriva anche da Stefano Parisi, leader di Energie per l’Italia.”Cinque anni fa le divisioni del centrodestra hanno consegnato la Sicilia alla sinistra di Crocetta. Chi allora impedì la vittoria del centrodestra ha sulle proprie spalle la gravissima responsabilità di un Governo che ha devastato la Sicilia. Oggi le stesse persone rischiano di avere una responsabilità ancora più grave: consegnare il Governo della Regione ai 5 Stelle. La Sicilia non sopporterebbe altri cinque anni drammatici di incompetenza e mal governo”.

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Ancora Parisi: “Spero che il Presidente Silvio Berlusconi ponga la sua parola per mettere fine a queste divisioni. Non si può sacrificare l’unità del centrodestra per inseguire chi governa con la sinistra a Roma e in Sicilia e che usa questa regione esclusivamente per i propri interessi di parte. Nello Musumeci è il miglior candidato per portare il buon governo del centrodestra in Sicilia. Non c’è più tempo per giochi di potere”.  In campo anche il segretario nazionale dell’Udc. “Sono sorpreso dalla dichiarazione di Miccichè e faccio un appello affinché si arrivi a ricercare le ragioni per tenere unito tutto il centrodestra – afferma Lorenzo Cesa -. Per quanto riguarda l’Udc faremo ogni sforzo per raggiungere questo obiettivo, unico viatico per la vittoria della Regione”. A sostegno di Miccichè, Simona Vicari. “I veti posti da Giorgia Meloni e Musumeci sono inaccettabili e rischiano di consegnare la Sicilia al Movimento Cinque Stelle – dice l’ex sottosegretario -. La Meloni vuole per caso fare il bis dopo aver consentito a Roma alla Raggi di arrivare comodamente alla vittoria? In politica è il dialogo ed il confronto che paga e non la rigidità. Per questo risultano ancora più significative ed importanti le parole di Micciché, che oggi ha confermato la volontà di continuare con Ap lungo un percorso che possa portare a realizzare una coalizione in grado di sconfiggere l’antipolitica ed il populismo. Aperture  – conclude la senatrice di Ap – che vanno senza dubbio raccolte e opportunamente valorizzate”. Renato Schifani parla di “politica dei veti eccessivi, destinata soltanto a dividere ed a non unire, costituisce un grande limite alla costituzione di alleanze responsabili cui sta a cuore il buon governo del paese. È sotto gli occhi di tutti come da tempo il nostro commissario regionale Gianfranco Miccichè sia impegnato, con il pieno sostegno di tutto il partito, a realizzare un progetto di alleanze di tutto il centrodestra vincente, come lo è stato in Liguria, Genova, ed in molte realtà locali in occasione delle ultime elezioni amministrative. L’alleanza ampia alla quale sta lavorando Miccichè è specularmente analoga a quella di Orlando a Palermo, dove le diversità hanno trovato intelligente sintesi”.

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Il parlamentare di Fi evidenzia che “le recenti ed importanti aperture di Nello Musumeci ad Alfano non devono quindi essere compromesse da veti che nessuna forza politica potrebbe effettivamente accettare, per cui auspico fortemente che si possa tornare ad un confronto che, seppur dialettico, superi eccessi di incomprensioni ed impuntature. Miccichè e Musumeci tornino subito a parlarsi, in nome degli interessi della nostra terra e darle una speranza di riscatto e di crescita”. Irrompe Ignazio La Russa: “Ma davvero Micciché, come 5 anni fa, vuole far perdere in Sicilia il centrodestra dividendolo? E quale sarebbe il candidato migliore di Musumeci? Se fa 4 nomi è come non farne nessuno. Ma se per assurdo Giorgia Meloni, colpita sulla via di Damasco, volesse convergere sul buon Schifani, c’è qualcuno realmente pronto a credere che potrebbe superare Nello Musumeci che ha ribadito di candidarsi comunque, e battere sinistra e 5 Stelle? Aspetto che sia come sempre il pragmatismo e l’autorevolezza di Berlusconi che sa leggere i sondaggi e che ha sempre stimato Musumeci, a mettere ordine in Forza Italia contro ogni velleità e divisione”, conclude Ignazio La Russa, deputato di Fratelli d`Italia. Intanto, i sondaggisti sono già a lavoro. Riportiamo quello realizzato da Index Research per BlogSicilia.it Gli indicatori  ‘notorietà’ e ‘fiducia’ di alcuni personaggi politici già tracciano primi segnali. Come la fiducia che manifestano i siciliani nei confronti del governatore Rosario Crocetta, riscontrata soltanto nel 18% degli intervistati e con una notorietà del 91%, ovviamente. Mentre con 52% Index Research indica quella posta sul candidato M5s alla presidenza della Regione Siciliana Giancarlo Cancelleri che invece registra un 50% come fiducia. Bene si piazza come notorietà Nello Musumeci, altro candidato a governatore, incassando un buon 80%, mentre 36% è l’indice di fiducia. Ecco il sondaggio completo.

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