No Tav in corteo a Torino: “Siamo 70 mila, abbiamo vinto”

No Tav in corteo a Torino: “Siamo 70 mila, abbiamo vinto”
8 dicembre 2018

Un mese dopo la ‘rivolta delle madamine’ per il ‘Si’ (alla Tav, ma non solo) il movimento No Tav si e’ ‘ripreso’ la piazza. A Torino, in una giornata baciata dal sole, una sfilata imponente ha ribadito la totale contrarieta’ alla nuova ferrovia con un appello al M5s, come partito di governo, di “esser di parola e bloccarla”. C’erano migliaia di abitanti della Valle di Susa, con i loro variopinti cartelli di critiche e sfotto’, sindaci con la fascia tricolore, anarchici e antagonisti dei centri sociali, sindacati di base e iscritti alla Cgil, associazioni ambientaliste, partiti di estrema sinistra, comitati No Muos e della Val Polcevera, manifestanti milanesi e veneti, trentini e romani. E un gruppetto di francesi che indossavano il gilet giallo.

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Tutti – nel giorno dell’anniversario della ‘liberazione di Venaus’ data che ha segnato l’inizio della revisione del progetto della Torino-Lione – sotto la bandiera con il simbolo del treno crociato. “Quel che e’ sicuro – ha detto Alberto Perino, uno dei leader storici del movimento – e’ che il tunnel di base non si fara’”. Per i No Tav e’ stata “la piu’ grande manifestazione di sempre, con 70 mila persone (20 mila per la Questura, ndr)”. La marcia e’ partita da piazza Statuto e si e’ conclusa in piazza Castello, con il palco nello stesso punto dove il 10 novembre l’avevano allestito le ‘madamine’ di ‘Si’, Torino va avanti’. “Ci hanno lanciato la sfida e abbiamo vinto – ha detto con orgoglio Lele Rizzo, leader del centro sociale Askatasuna e una delle anime del movimento No Tav – ci accusano di essere retrogadi, in realta’ noi siamo il futuro, perche’ parliamo per la collettivita’, non per interessi personali”.

Il corteo era aperto dalle ‘partigiane della Terra’ e da una fila di donne con un cappello artigianale di cartone azzurro con la scritta “Meglio montagnine che madamine”. La giornata si e’ svolta senza alcuna tensione. “Settantamila persone in piazza sono il segnale indiscutibile del fatto che siano in tanti a pensare che il progetto sia figlio di esigenze e visioni superate”, e’ stato il commento di Stefano Patuanelli, capogruppo M5s al Senato. Al corteo la Citta’ di Torino, che poche settimane fa ha approvato l’ordine del giorno contro la Tav, era rappresentata dal vicesindaco Guido Montanari: “Ci mettiamo faccia e corpo – ha spiegato – siamo un governo locale e siamo con i cittadini, rappresentiamo i territori e una maggioranza democraticamente eletta, per questo siamo qui con la fascia”. Un paio di giovani l’ha aggredito verbalmente: “La lotta l’abbiamo fatta tutti i giorni al cantiere, fate schifo. Siete complici di Salvini”.

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A fine giornata scambio di opinioni tra la sindaca di Torino e il presidente della Regione Piemonte. “Chi ha manifestato oggi ha voluto ribadire che un futuro disegnato su un modello di sviluppo alternativo, sostenibile e collettivo e’ possibile. La Tav rappresenta un modello del passato”. Sergio Chiamparino ha accomunato le piazze di Torino e di Roma, dove si e’ tenuta la manifestazione della Lega: “Messaggi diversi che trasmettono un’immagine di un Paese chiuso su se stesso, incattivito, rinunciatario”. Le ‘madamine’ hanno concluso: “Quando le manifestazioni si svolgono in modo rispettoso e civile e’ una vittoria della democrazia. Adesso aspettiamo che il Governo concluda in modo rapido e imparziale l’analisi completa costi e benefici che confidiamo sia a favore della Tav”.

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