Noir in festival 2018, un’edizione da paura nel segno del brivido

Noir in festival 2018, un’edizione da paura nel segno del brivido
25 novembre 2018

Si svolgerà tra Milano e Como, dal 3 al 9 dicembre, la 28esima edizione del Noir in Festival, che fonde cinema e letteratura, memoria e attualità, fumetto e new media nel segno di un unico genere, il Noir. Joe Dante (Premio Noir alla carriera nel cinema) e Jo Nesbo (Raymond Chandler Award) saranno alcuni dei protagonisti del festival ricco di incontri, eventi, e appuntamenti fra cui spiccano quello con Dario Argento, Gianfranco Manfredi e altri autorevoli esperti di zombi per i 50 anni di un film cult come “La notte dei morti viventi di George A. Romero; l’incontro con Katharina Kubrick nell’anniversario di un altro capolavoro come “2001: Odissea nello spazio”; la giornata intitolata “The British Touch” con tre grandi signore del nuovo mystery anglosassone, tra Agatha Christie e Patricia Highsmith, come Jill Dawson (Il talento del crimine), Sujata Massey (Le vedove di Malabar Hill), Sarah Pinborough (L’amica del cuore). Infine la masterclass di Ning Ying, presidente della giuria per il cinema, la più celebre regista donna cinese, tra i fondatori della cosiddetta “Sesta Generazione” e protagonista al Noir in collaborazione con l’Istituto Confucio di Milano.

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Fra i film in selezione si segnala l’incontro a distanza tra Johnny Depp e sua figlia Lily-Rose Depp nei due film che aprono e chiudono la selezione ufficiale 2018: “Les fauves” di Vincent Mariette e “City of Lies” di Brad Furman. Poi ancora “Destroyer” di Karyn Kusama con Nicole Kidman, “A simple Favour” di Paul Feig con Anna Kendrick, mamma perfetta che si scopre detective e si rivela una delle più riuscite interpreti della black comedy, “Birds of Passage” di Ciro Guerra, i sei film finalisti del Premio Claudio Caligari che verranno giudicati dalla giuria popolare degli studenti IULM, di giovani e appassionati guidati da tre critici al verdetto finale. C’è spazio anche per il cartoon esplosivo e politico “Black is Beltza” di Fermín Muguruza che conferma tutta la vitalità del cinema basco, l’anteprima mondiale del nuovo serial “Trapped” ideato da Baltasar Kormákur, il ritorno di una serie ormai di culto come la canadese “Cardinal” e infine il tradizionale premio alla memoria di Luca Svizzeretto quest’anno dedicato al maestro del trucco e dell’effetto di paura Sergio Stivaletti.

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Il festival diretto da Giorgio Gosetti, Marina Fabbri e Gianni Canova (Delegato IULM), ha da sempre una doppia vocazione che esalta l’attività di formazione (a Milano nel campus universitario di IULM) insieme a quella di scoperta, spettacolo, glamour (al Teatro Sociale di Como). Fin dalla sua nascita nel 1991 il festival ha trovato nella letteratura un punto di forza che spesso ha dato identità e carattere all’intero programma. Così è quest’anno con grandi ospiti stranieri come Lars Kepler e che presenta “Lazarus”, la nuova avventura del detective Joona Lina. E poi ancora Carlo Lucarelli con “Peccato mortale”, il re del best seller Donato Carrisi con il nuovo romanzo “Il gioco del suggeritore”, passando per personalità come il veterano Gianni Biondillo (Il sapore del sangue), Roberto Costantini (Da molto lontano), la travolgente Mariolina Venezia (Rione Serra Venerdì), i cinque finalisti del Premio Giorgio Scerbanenco, per arrivare a un narratore che ha costruito il suo marchio di fabbrica in atmosfere sospese tra cinema e letteratura come Enrico Vanzina (La sera a Roma). Ed mentre Cecilia Scerbanenco svela con “Il fabbricante di storie” il suo inedito e appassionato ritratto del padre, il vincitore della Festa del Cinema di Roma, Edoardo De Angelis, conferma la sua passione per il noir anticipando che presto l’antieroe Duca Lamberti tornerà sullo schermo con la sua regia.

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Le tre mattinate degli incontri a IULM saranno dedicate ad altrettanti momenti nella costruzione del genere: il trucco come forma espressiva (da quello creativo di Sergio Stivaletti a quello virtuale della migliore postproduzione al tempo degli effetti digitali), la costruzione di un mito (come accadde quando George A. Romero con “La notte dei morti viventi” riprese un modello delle credenze voodoo già portato al cinema da Bela Lugosi in A White Zombie e ne fece un’icona delle paure moderne), le modalità della scrittura in chiave femminile con A British Touch. A Como invece, in sinergia con AGICI e il sostegno di Istituto Luce – Cinecittà trova spazio il primo laboratorio di genere dal punto di vista produttivo con una speciale finestra dedicata alle coproduzioni tra Italia e Svizzera. Grazie all’Archivio Luce invece ritornano al Noir in Festival le ormai celebri pillole di memoria visuale intitolate questa volta “Ciak, che spavento!” con zombi, mostri, reventants e brividi nella grande tradizione di genere del cinema italiano e i suoi campioni, da Mario Bava a Dario Argento.

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“Fare un festival – dicono Giorgio Gosetti e Marina Fabbri – è come esercitarsi ad eseguire uno spartito musicale: altri, gli artisti, lo hanno scritto; a noi spetta assemblarlo, coglierne le sonorità e le emozioni, segnare i contrappunti e i movimenti, fino ad aderire in pieno alle attese di chi ascolta e vede. Nel caso del Noir in Festival da qualche anno l`impegno è duplice: diverse sono le attese tra Milano e Como, diverse le vocazioni del nostro lavoro, costante deve invece restare l’armonia, il senso, la struttura”. Il festival è promosso dalla Direzione Generale Cinema del MiBAC, con il sostegno della Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM di Milano e del Comune di Como, realizzato da Studio Coop in collaborazione con l’Associazione Amici di Como, SIAE, Istituto Luce – Cinecittà, Consorzio Como Turistica, Associazione provinciale Albergatori di Como e Milano Film Network.

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