“Noma”: la rinascita dopo il cancro al seno diventa un film

10 maggio 2018

Usare la creatività per affrontare il dolore. Da questa necessità prende forma “Noma”, il racconto in prima persona di Alessandra Laganà, avvocatessa e musicista, che decide, davanti alla notizia di avere un cancro al seno, di trasformare questa esperienza in un progetto artistico corale, divenuto un film documentario autobiografico. Il film – già vincitore del premio di riconoscimento per il valore umanitario dell’opera all’Accolade Global Film Competition 2017 – (CA) USA – sarà proiettato lunedì 14 maggio (alle 18) presso WE GIL (Largo Ascianghi, 5) a Roma. Noma è – principalmente – un progetto concreto che testimonia la possibilità di “riuscirci” e contiene vari significati: una lacerazione (dall’omonimo termine greco), un percorso itinerante (noma-de), ma anche una parte di carci-noma. Noma, il cui logo riflette una costellazione universale in cui tutti i punti si equivalgono e dialogano, è un percorso rivolto a tutte le persone che vivono il disagio della malattia. Malattia che può diventare il motore per trasformare le paure più intime in energia vitale e convertire il senso di alienazione in “altro”.

Tra incontri ricchi di condivisione con persone che hanno vissuto la stessa esperienza e una frequente sofferenza fisica, Alessandra, grazie all’incontro col regista Andrés Arce Maldonado, suggella l’idea di trasformare questo itinerario in un film che dia dei significativi messaggi sull’importanza della prevenzione e dell’arte come beneficio. Un film con musiche che scaturiscono dall’anima, tra Avantgarde, Composizioni di Libera Improvvisazione e Canzone d’autore. Momenti indimenticabili: di paura, perché legati al rischio del momento; di gioia, perché non si è soli di fronte a un dolore. Il documentario è stato girato tra Roma, Milano, Reggio Calabria, Lanzarote, Torino e Palermo, con la produzione artistica ed esecutiva e il sound design di Tommaso Marletta. Nella riemersione dei ricordi familiari, che ci accompagnano a tratti, Alessandra evoca più volte la figura materna, vittima dello stesso male, e lancia un messaggio fortissimo sull’importanza della prevenzione che, anche da solo, può rappresentare l’intero film: “Questa è una testimonianza che vorrei lasciare a tutte le donne: la consapevolezza e la cura del sé possono fare la differenza tra la vita e la morte”. Un film sostenuto dal Ministero della Salute e da AIOM, e condiviso con i suoi amichevoli partecipanti in un’Associazione no-profit Noma World, che devolverà i proventi alla causa motrice che l’ha ispirata.

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