Non c’è tregua in casa Pd. Zambuto va da Berlusconi, il partito di Renzi esplode e lui si dimette (VIDEO)

Non c’è tregua in casa Pd. Zambuto va da Berlusconi, il partito di Renzi esplode e lui si dimette (VIDEO)
31 marzo 2015

Marco Zambuto si dimette da Presidente del Pd siciliano. Finito al centro delle polemiche, per una sua visita a palazzo Grazioli da Silvio Berlusconi, ha deciso di gettare la spugna. “Respingo con sdegno il barbaro tentativo di coinvolgermi politicamente in un episodio di solidarieta’ umana nei confronti di un vecchio amico con il quale oggi i percorsi politici sono totalmente diversificati e assolutamente distanti – spiega in una nota Zambuto -. Nessuno, se non in completa malafede, puo’ mettere in dubbio la mia linearita’ politica nei confronti del Pd e del suo progetto di cambiamento del paese. Sono pronto a sopportare il peso mediatico di chi vuole strumentalizzare quanto accaduto. Pur tuttavia, consapevole del tempo di barbarie civile e politica che stiamo vivendo, in cui non si riescono piu’ a distinguere i gesti e il loro significato, sono pronto a fare un passo indietro e rimettere il mio mandato all’assemblea regionale del Pd affinche’ non sia proprio il Partito Democratico, che oggi coraggiosamente guida l’Italia con il Premier Matteo Renzi, a dover subire una vergognosa ed ignobile macchina del fango”. “Sottolineo – aggiunge Zambuto – l’assoluta ininfluenza politica dell’incontro, in quanto in quella data le primarie della coalizione Agrigento 2020 erano gia’ state indette e al tavolo costituente avevano preso parte tutti i rappresentanti del Pd compreso il presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta. Ribadisco, se proprio una colpa mi si vuole attribuire in questa vicenda, e’ quella di essere stato solidale con chi si trovava umanamente in difficolta’. Ma io di questo non devo scusarmi proprio con nessuno!”, conclude Zambuto.

CROCETTA In merito, il governatore aveva sparato a zero dalle colonne di un quotidiano sull’ex sindaco di Agrigento: “Sarebbe abbastanza utile che si dimettesse, altrimenti poi lo facciamo noi”. “Sono veramente costernato del fatto che Zambuto dica che sia andato a palazzo Grazioli per garantire dell’onesta’ di un parlamentare rispetto ad un possibile coinvolgimento di quest’lultimo nel concorso per un omicidio – aveva tuonato -. Ma cosa c’entra questa cosa che dice? Queste affermazioni mi hanno lasciato sconvolto. L’ascesa di Zambuto a presidente del partito penso sia stata troppo accelerata: e’ passato da esponente di Forza Italia, poi del centro e poi presidente del Pd siciliano. Ci sta che le persone cambino, ma ci sta poco che chiunque viene occupa posizioni apicali”.

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RACITI “Prendo atto delle dimissioni di Marco Zambuto, che considero un passo dovuto nei confronti del Pd siciliano e dei suoi iscritti, militanti ed elettori”. Lo dice Fausto Raciti, segretario regionale del Partito Democratico in Sicilia. “Sul caso delle amministrative di Agrigento – aggiunge Raciti – la scelta di superare le primarie, che rischiavano di diventare un’altra cosa rispetto a cio’ che la nostra gente chiede e si aspetta, era l’unica strada percorribile”. “Ma c’e’ un altro aspetto che emerge con forza e che deve essere ben chiaro – conclude il segretario Pd – in Sicilia non permetteremo a nessuno di considerare il Pd un ‘autobus’ sul quale salire a ridosso delle elezioni, ad uso e consumo dei propri calcoli”.

Per il deputato Pd, Giuseppe Lauricella, “le dimissioni di Zambuto sono un atto serio, coerente con le recenti scelte, che speriamo chiuda definitivamente l’opaca vicenda delle primarie agrigentine. Il partito democratico in Sicilia deve uscire dalle ambiguità che hanno segnato molte vicende anche regionali, che ancora resistono ma che non possono essere mantenute. Il Pd deve essere aperto ma definito”.

“Quando si ricoprono cariche di responsabilità all’interno del PD bisogna sempre avere rispetto per gli iscritti ed i sostenitori. E quando si compiono atti a dir poco superficiali che tradiscono il rapporto di fiducia con il partito e i suoi elettori, non resta che trarne le conseguenze”. Lo ha detto Baldo Gucciardi, presidente del gruppo PD all’Ars.

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Articolo aggiornato alle 17:34

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