Non solo rebus governo, c’è anche nodo manovra. Dimissioni congelate o soluzione lampo

Non solo rebus governo, c’è anche nodo manovra. Dimissioni congelate o soluzione lampo
5 dicembre 2016

La vittoria del No al referendum, oltre ad aprire il rebus sul nuovo esecutivo, rende ancora piu’ urgente garantire l’approvazione rapida della legge di Bilancio. Manovra sulla quale peraltro pende il giudizio sospeso da parte della commissione Ue che ha individuato il rischio di sforamento dei requisiti fissati dal patto di Stabilita’. Dopo il via libera della Camera, ora tocca al Senato varare la manovra e a questo punto sembra scontato un si’ senza modifiche rispetto al testo licenziato in prima lettura, considerando non solo i tempi stretti e la necessita’ di rassicurare i mercati. Il rischio dell’esercizio provvisorio e’ stato gia’ escluso da Matteo Renzi la scorsa settimana e il premier ieri sera ha di nuovo assicurato che il completamento dell’iter della legge di bilancio sara’ garantito. Il punto e’ capire in che modo e, soprattutto, se Renzi accettera’ di rimanere in carica per portare al varo la manovra o se lascera’ il testimone a un eventuale successore, tecnico o istituzionale che sia. Secondo quanto riferiscono fonti parlamentari, il capo dello Stato potrebbe chiedere a Renzi di ‘congelare’ temporaneamente le dimissioni restando in carica il tempo necessario per l’approvazione della legge di bilancio e posticipando, quindi, l’atto formale della sua uscita dal governo.

In proposito, c’e’ gia’ un precedente: nel 2012 Mario Monti annuncio’ le sue dimissioni irrevocabili l’8 dicembre, ma le formalizzo’ solo il 21 dello stesso mese per portare a termine la legge finanziaria. Se Renzi percorresse questa strada – accogliendo un richiamo alla stabilita’ da parte del Capo dello Stato, come ha fatto intendere il ministro Maria Elena Boschi stamane – i tempi per la manovra sarebbero assai rapidi e Mattarella potrebbe svolgere le consultazioni per la formazione del nuovo governo ben prima di Natale. Questa ipotesi, al momento, raccoglie anche il sostegno di gran parte del Pd. Se invece Renzi non intendesse restare un minuto di piu’ a Palazzo Chigi, le consultazioni potrebbero cominciare gia’ nelle ore successive alle dimissioni, anche domani mattina. E si potrebbe cosi’ avere un nuovo governo in pochi giorni, con al primo punto del programma il completamento dell’iter della legge di bilancio. In queste ore la rinuncia del ministro Pier Carlo Padoan a partecipare all’Eurogruppo a Bruxelles ha fatto ipotizzare gli scenari piu’ disparati, dato che il ministro e’ considerato dagli osservatori come uno dei principali papabili successori di Renzi a palazzo Chigi. Al momento pero’ nulla e’ deciso, tutto e’ sospeso e si chiarira’ solo dopo il colloquio tra Renzi e Mattarella al Quirinale nel pomeriggio, dopo che nel faccia a faccia informale di stamane si e’ solo cominciato a fare una prima valutazione dei diversi scenari, con le diverse ricadute possibili, ma non e’ stata assunta nessuna decisione. Molto probabilmente, tra l’altro, per chiarire definitivamente il percorso da seguire nei prossimi giorni, non e’ escluso che si debba attendere anche l’esito della riunione della direzione del Pd.

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