Nordcorea sgancia altro missile: Usa “nostra portata di tiro”. La furia di Trump

29 luglio 2017

Il presidente americano Donald Trump ha denunciato il test missilistico condotto ieri dalla Corea del Nord come un’azione “sconsiderata e pericolosa” che “isola ulteriormente” il Paese. “Gli Stati Uniti condannano questo test e respingono le pretese del regime secondo cui questi test – e queste armi – garantiscono la sicurezza della Corea del Nord. In realtà hanno l’effetto opposto – ha detto il presidente – minacciando il mondo, queste armi e questi test isolano ulteriormente la Corea del Nord, indeboliscono la sua economia e impoveriscono la sua gente. Gli Stati Uniti adotteranno tutte le misure necessarie per garantire la sicurezza del territorio americano e proteggere i nostri alleati nella regione”. Gli Stati Uniti e la Corea del Sud hanno risposto al test militare di ieri della Corea del Nord, il secondo in cui Pyongyang ha impiegato un missile balistico intercontinentale, con esercitazioni congiunte e lancio di missili terra-aria. D’altronde, lo stesso Pentagono aveva fatto sapere che non era esclusa un’azione militare. Anche lo 5 luglio c’era stata un’esercitazione dopo il lancio di un altro missile intercontinentale, il 4 luglio, da parte di Pyongyang. La Corea del Sud ha lanciato missili terra-aria di fabbricazione Usa. Il test di Pyongyang fatto ieri è il 14esimo dall’inizio del 2017 e sembra che il regime non abbia alcuna intenzione di fermarsi nonostante i continui richiami dell’amministrazione americana e della comunità internazionale. Il segretario di Stato americano, Rex Tillerson, ha detto senza mezzi termini che Cina e Russia hanno “una responsabilità unica e speciale” per la crescente minaccia posta dalla Corea del Nord.

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“Come principali sostenitori economici del programma di sviluppo nucleare e balistico dela Corea del Nord, Cina e Russia hanno una responsabilità unica e speciale per questa crescente minaccia alla stabilità regionale e mondiale”, ha detto Tillerson, denunciando il test condotto ieri come “una flagrante violazione di numerose risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che rappresentano la volontà della comunità internazionale”. Il missile è caduto a 1.000 chilometri di distanza, in acque giapponesi. Intanto, il leader della Corea del Nord, Kim Jong-Un, ha dichiarato che il test missilistico conferma che tutto il territorio americano è nel raggio di azione di Pyongyang. Kim ha detto anche che il test ha dimostrato la capacità della Corea del Nord di lanciare “in ogni luogo e in ogni momento”, riferisce l’agenzia ufficiale nordcoreanea Kcna, aggiungendo che “il leader ha dichiarato con orgoglio che il test ha anche confermato che il territorio degli Stati Uniti è alla nostra portata di tiro”. L’agenzia di stampa nordcoreana, inoltre, ha precisato che il missile intercontinentale lanciato ieri è una versione avanzata dell’Hwasong-14 ICBM, che ha percorso 998 chilometri in circa 47 minuti, raggiungendo un’altitudine massima di 3.724 chilometri. “Il caro leader Kim Jong-Un ha espresso grande soddisfazione per il test perfettamente riusciuto”, ha riportato ancora l’agenzia.

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