I nostri figli, film sul dramma degli orfani dopo un femminicidio

5 dicembre 2018

Una storia di accoglienza, amore, difficoltà, ma di speranza. Il 6 dicembre in prima serata su Rai1 va in onda il film tv “I nostri figli”, per la regia di Andrea Porporati, che affronta il tema del femminicidio raccontando il dramma di chi resta. Ispirato a una storia vera, quella di Marianna Manduca, brutalmente uccisa nel 2007 a Palagonia, in provincia di Catania dall’ex marito che aveva denunciato più volte, il film racconta la tragedia dei tre bambini rimasti orfani, poi adottati da un cugino della donna e da sua moglie, interpretati da Vanessa Incontrada e Giorgio Pasotti.

“Il messaggio – dice Pasotti – è di speranza, perché non deve finire tutto, la vita di tre innocenti, per la follia di un uomo, anzi attraverso questo film cerchiamo di comunicare a un pubblico più vasto possibile che esistono tanti casi di bambini orfani che andrebbero aiutati”. Pasotti e Incontrada sono Roberto e Anna, ispirati a Carmelo Calì e Paola Giulianelli, coppia di Senigallia con già due figli piccoli che ha adottato i tre bambini. “E’ un eroe moderno, uno di quegli eroi silenziosi che non fanno parlare di se’ ma fanno qualcosa di importante” prosegue Pasotti. La coppia è stata molto presente durante la realizzazione del film: “Mi sono confrontato con lui per capire come restituire al pubblico quel grande senso di altruismo che lo ha spinto a fare quello che ha fatto”.

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Vanessa Incontrada: “Io me lo sono posta molte volte la domanda, come si può essere trovata lei, le sue paure, a prescindere dalla gestione familiare, il rapporto soprattutto tra i suoi figli e quelli che arrivano e entrano in una casa nuova con un passato così”. Il film, ha spiegato la direttrice di Rai Fiction Eleonora Andreatta, insieme a “Lea” (su Lea Garofalo) e “Io ci sono” (su Lucia Annibali) già trasmessi sulla Rai, fa parte di un ideale trilogia di tv movie sulla violenza contro le donne affrontata però con un elemento di possibile riscatto. In questo caso si vuole anche tenere alta l’attenzione sugli oltre 1600 minori che dal 2000 ad oggi sono rimasti vittime in Italia di una doppia tragedia: orfani di madre dopo un femminicidio maturato tra le mura domestiche, quasi sempre perpetrato dal padre.

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