L’annuncio di Bruxelles, nove paesi nell’accordo ad hoc per migranti sbarcati a Malta

9 gennaio 2019

I 49 Migranti fatti sbarcare dalle navi delle ong Sea Watch e Sea Eye sono arrivati a terra a Malta alle 16.30 circa, da dove saranno ridistribuiti in otto Paesi europei tra cui l’Italia. Lo riferisce il Times of Malta secondo cui uomini, donne e bambini sono apparsi “stanchi ma felici” al momento di toccare terra. I migranti sono stati trasportati alla Valletta dalla Guardia costiera maltese. E’ stato risolta, alla fine, con un accordo fra nove paesi, fortemente voluto e mediato dalla Commissione europea che ha dialogato con tutti gli Stati membri, la crisi dei migranti soccorsi nel Mediterraneo dalla fine di dicembre e sbarcati a Malta, compresi i 49 delle navi delle Ong Sea Watch e Sea Eye a cui era stato negato lo sbarco in Italia. In tutto, 298 persone, di cui 249 sbarcate nell’Isola, il più piccolo Stato membro dell’Ue, la settimana scorsa.

L’annuncio è stato dato, durante una conferenza stampa oggi a Bruxelles, dal commissario europeo agli Affari interni e Immigrazione, Dimitris Avramopoulos, che ha detto che quello che è successo negli ultimi giorni “non è certo stata l’ora più bella dell’Europa”. A quanto si apprende a Bruxelles, i paesi che hanno accettato di farsi carico di una parte dei migranti, oltre a Malta, sono: Germania (60 migranti), Francia (60), Italia (almeno una ventina, forse più, in particolare donne, bambini e i loro familiari), Portogallo (20), Olanda (6), Lussemburgo (6), Irlanda (6), Romania (5). In tutto, saranno ricollocati o rimpatriati 220 migranti. In questo numero sono compresi anche 44 cittadini del Bangladesh, che verranno sicuramente rimpatriati, perché non hanno diritto a restare nell’Ue.

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Avramopoulos ha sottolineato che “questi accordi temporanei ‘ad hoc’ possono costituire un ponte per un periodo limitato di tempo fino a che la riforma del sistema dell’asilo di Dublino stabilirà un meccanismo permanente” per una ripartizione degli arrivi fra gli Stati membri più equa del regolamento attuale, che “pesa in modo sproporzionato” su alcuni paesi, quelli di primo arrivo, e che sia in grado di trovare il giusto “equilibrio fra responsabilità e solidarietà”. Questi accordi, comunque, ha aggiunto il commissario, “permettono di allentare le tensioni fra gli Stati membri e di rendere più prevedibile la gestione degli sbarchi”. Il commissario si è detto “ottimista” sul fatto che l’accordo sulla riforma di Dublino sarà raggiunto nei prossimi mesi, e che sarà “uno scudo per il futuro” e “un’eredità per l’Europa” di lasciata da questa Commissione. askanews

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