Il nudo “tira” sempre, Playboy ci ripensa e “torna all’origine”

Il nudo “tira” sempre, Playboy ci ripensa e “torna all’origine”
14 febbraio 2017

A un anno dalla rinuncia, Playboy fa marcia indietro: il nudo torna protagonista nel magazine fondato nel 1953 da Hugh Hefner, dopo esserne stato bandito perché giudicato “obsoleto”. Nel mese di ottobre 2015, l’amministratore delegato di Playboy Enterprises, Fiandre Scott, aveva spiegato che la rinuncia alla nudità era legata all’esigenza di ampliare il pubblico del gruppo editoriale. E, in effetti, Playboy era così incoraggiato dal successo della nuova versione del suo sito web, che anche sul magazine mostrava già bellissime donne vestite. Il numero di gennaio/febbraio 2016, con la star Pamela Anderson in copertina, era stata presentata come l’ultima con immagini di donne nude. “Sì, stiamo prendendo un rischio rinunciando al nudo. Ma noi siamo una società che ha il rischio nel suo DNA”, aveva ricordato Playboy in quel momento.

Il tentativo, però, non ha avuto successo, anche se il gruppo non ha annunciato nulla riguardo ai risultati ottenuti. E allora si torna all’antico, con il nudo a farla da padrone già nell’edizione di marzo/aprile 2017, come annunciato dal figlio del fondatore, Cooper Hefner, 25 anni, che ha sostituito il padre come responsabile del magazine. Il giovane non ha mai nascosto la sua opposizione alla decisione presa nel 2015, considerandola contraria alla filosofia di Playboy. “Io sono il primo ad ammettere che il modo in cui la rivista ha presentato la nudità era datata, ma senza di essa tutto è stato un errore”, ha scritto in un messaggio pubblicato ieri sul suo account Twitter. “La nudità non è mai stata il problema, perché la nudità non è un problema”, ha aggiunto. “Oggi rinnoviamo la nostra identità e torniamo alle origini”.

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