Nuova Camera vota stop shutdown, no fondi per muro Messico. Resta impasse

4 gennaio 2019

La prima legge della Camera della nuova legislatura, la 116esima del Congresso americano, punta a sospendere il parziale shutdwon che da 13 giorni ha lasciato al buio diverse agenzie governative federali e circa 800 mila dipendenti pubblici a casa. La Camera, guidata dall’appena rieletta speaker democratica Nancy Pelosi, ha approvato due misure che riaprirebbero le agenzie governative ma senza stanziare i fondi per un muro al confine con il Messico, preteso da Donald Trump. Le proposte sono destinate a finire nel vuoto perche’ al Senato i repubblicani, che hanno la maggioranza, hanno gia’ chiarito che senza l’ok del capo della Casa Bianca non ci sara’ alcuna approvazione. L’impasse resta. “Non costruiamo muri”, ha dichiarato Pelosi ai giornalisti poco prima del voto bipartisan.

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“Un muro e’ un’immoralita’ tra Paesi, e’ un vecchio modo di pensare, non e’ economico”, ha spiegato sostenendo che i soldi sarebbero stati spesi meglio per la tecnologia della sicurezza dei confini con droni, videosorveglianza e con piu’ agenti di frontiera. I leader repubblicani hanno immediatamente bocciato il voto bollandolo come espediente politico inutile che avrebbe fatto ben poco per fornire le risorse necessarie per garantire la sicurezza del confine, e hanno sostenuto che i Democratici “non stanno negoziando in buona fede”. “Il presidente era stato chiaro, siamo qui per fare un accordo”, aveva detto a Fox News il vicepresidente, Mike Pence, giovedi’ scorso. “E senza muro, non avremo nessun accordo”. I leader democratici del Congresso hanno annunciato che si sarebbero recati alla Casa Bianca alle 11.30 (15.30 in Italia) nel tentativo di rompere l’impasse, ma i legislatori hanno comunque avvertito che lo shutdown potrebbe protrarsi per diversi giorni, persino settimane.

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