I nuovi equilibri nel Csm, raddoppia gruppo Davigo

I nuovi equilibri nel Csm, raddoppia gruppo Davigo
Piercamillo Davigo
14 giugno 2019

La bufera che ha investito il Csm cambia gli equilibri all’ interno di Palazzo dei Marescialli perche’ ai consiglieri che si sono dimessi subentreranno magistrati che appartengono a correnti diverse dalle loro. Il dato che piu’ salta agli occhi e’ il rafforzamento di Autonomia e Indipendenza, la corrente che ha tra i suoi fondatori Piercamillo Davigo, a scapito di Magistratura Indipendente e Unicost. Sono questi i due gruppi a cui appartengono i consiglieri che si sono dimessi e che ora sono sotto procedimento disciplinare per l’ormai famosa riunione del 9 maggio scorso in cui con l’ex presidente dell’ Anm Luca Palamara e i deputati del Pd Luca Lotti e Cosimo Ferri discutevano della nomina del procuratore di Roma.

Se per sostituire i pm Luigi Spina e Antonio Lepre occorreranno le elezioni suppletive convocate ieri dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per il 6 e 7 ottobre, i consiglieri eletti nella quota giudici verranno rimpiazzati dai primi dei non eletti. E al posto di Gianluigi Morlini e di Corrado Cartoni entreranno due esponenti di Autonomia e Indipendenza. Sono Giuseppe Marra, sino a due giorni fa al Ministero della Giustizia, e Ilaria Pepe, consigliere alla Corte di Appello di Napoli. Il risultato sara’ il raddoppio del gruppo che passera’ dai 2 componenti attuali (Davigo e Sebastiano Ardita) a 4. A pagare lo scotto, Unicost che a bocce ferme ha gia’ perso 2 consiglieri – passando da 5 a 3 togati – e Magistratura Indipendente che l’ anno scorso aveva fatto il pieno dei voti eleggendo 5 consiglieri, un record mai raggiunto in precedenza.

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Due dei suoi si sono dimessi in questi giorni e se anche l’ ultimo dei consiglieri ancora autosospeso, Paolo Criscuoli, seguisse le loro orme, il gruppo sarebbe rappresentato al Csm solo dalla sua componente femminile e cioe’ da Paola Braggion e Loredana Micciche’. A succedergli sarebbe stavolta il giudice Giangiacomo Bruno: fa parte delle toghe progressiste di Area, che alle ultime elezioni aveva subito una batosta, calando da 7 a 4 consiglieri e che ora recupererebbe un seggio. Difficile pensare a una rimonta delle correnti travolte dallo scandalo alle suppletive per l’elezione dei due pm mancanti. Il danno di immagine, subito soprattutto da M.I. – l’ assemblea degli iscritti si e’ schierata senza se e senza ma con i consiglieri coinvolti – fa presagire piuttosto una debacle.

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