Obama avverte Putin: “Assad è un tiranno, non va aiutato”

Obama avverte Putin: “Assad è un tiranno, non va aiutato”
28 settembre 2015

“In nessun altro posto il nostro impegno per l’ordine internazionale è stato testato in modo più chiaro. Quando un dittatore massacra decine di migliaia di persone, non si tratta solo di un problema di un Paese”. Quello che è successo in Siria, ha detto Obama, ha creato sofferenze “che colpiscono tutti noi”. Non ci può essere un ritorno “alla situazione precedente al conflitto”, ha ribadito Obama. Il presidente ha poi detto: “I musulmani devono rifiutare l’estremismo e i non musulmani devono respingere l’equazione Islam-terrore”, alimentata dall’ignoranza delle persone. Poi, il capitolo Ucraina. “Non abbiamo grandi interessi economici in Ucraina, ma non possiamo restare a guardare. Non abbiamo il desiderio di un ritorno alla Guerra Fredda. Da qui le sanzioni. Se la Russia avesse lavorato diplomaticamente per difendere i suoi interessi in Ucraina, sarebbe stato meglio per loro e per tutto il mondo. Gli ucraini, ora, sono più determinati ad avvicinarsi all’Europa”.

Obama ha poi chiesto al Congresso statunitense di lavorare per mettere fine all’embargo contro Cuba, ricevendo il convinto applauso dell’Assemblea. “Per 50 anni, gli Stati Uniti hanno tenuto una politica verso Cuba che ha fallito nel migliorare la vita dei cubani. Noi abbiamo cambiato tutto questo”. Si è poi detto ottimista che il Congresso toglierà l’embargo, “che non dovrebbe più esistere”. Ha poi detto che i cambiamenti a Cuba saranno graduali. Tra i passaggi toccati da Obama, anche quello sull’accordo sul nucleare iraniano, contestato in particolare da Israele: “Eviterà una guerra. Ed è un esempio della forza del sistema internazionale. La diplomazia è difficile, qualche volta si traduce in risultati non soddisfacenti, ma è una strada che va provata”. Riguardo all’intervento in Libia, secondo il presidente la coalizione “avrebbe potuto, e avrebbe dovuto, fare di più per riempire i vuoti (di potere) che vi sono rimasti”; vuoti di potere che sono stati usati dallo Stato Islamico, “un culto apocalittico” per il quale “non c’è alcun posto”.

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