L’Ocse spegne l’ottimismo renziano: pesante taglio a stime Italia sulla crescita 2016 e 2017

L’Ocse spegne l’ottimismo renziano: pesante taglio a stime Italia sulla crescita 2016 e 2017
21 settembre 2016

L’Osce ha pesantemente rivisto al ribasso le previsioni di crescita economica dell’Italia, che si attesterà allo 0,8 per cento quest’anno e resterà inchiodata a questa dinamica anche nel 2017. Il livello di espansione ora previsto dall’ente parigino, in un aggiornamento di interim dell’Economic Outlook, risulta di 2 decimali di punto più basso sul 2016, rispetto alle previsioni di tre mesi fa, e di ben 0,6 punti più basso per il 2017. Si tratta del livello di crescita più basso di tutti i Paesi europei elencati e del secondo più basso dei Paesi avanzati, dopo il Giappone su cui è atteso 0,6 per cento sul 2016 e 0,7 per cento il prossimo anno. Quanto alla portata della revisione, quella effettuata sulla Penisola è la più forte dopo quella che ha riguardato la Gran Bretagna il prossimo anno: l’Ocse ha tagliato di un intero punto la stima di crescita 2017 del Regno al più 1 per cento, a seguito del referendum per la Brexit. La previsione 2016 del Regno è però stata ritoccata al rialzo di un decimale all’1,8 per cento. Sull’anno in corso il taglio di previsione più pesante è invece quello sul Canada, 0,5 punti in meno al più 1,2 per cento. In generale l’Ocse ha limato le attese sulla crescita globale, un decimale di punto in meno sia per l’anno in corso, in cui è prevista al 2,9 per cento, sia sul 2017 in cui si stima un 3,2 per cento.

Per l’area euro la previsione è stata ridotta di 0,1 punti sul 2016, al più 1,5 per cento, e in maniera più consistente sul 2017, 0,3 punti in meno all’1,4 per cento. Per la Germania l’Ocse prevede ora una crescita dell’1,8 per cento nel 2016, 0,2 punti in più rispetto a tre mesi fa, e dell’1,5 per cento sul 2017, 0,2 punti in meno. Sulla Francia 1,3 per cento quest’anno, tagliata di 0,1 punti, e 1,3 per cento anche nel 2017, 0,2 punti in meno. Per gli Usa è atteso un meso 1,4 per cento quest’anno, 0,4 punti in meno, e un 2,1 per cento sul 2017, tagliato di 0,1 punti. Sulla Cina infine si conferma la previsione di 6,5 per cento nel 2016 e 6,2 per cento nel 2017. “L’economia globale resta prigioniera dei una trappola di bassa crescita – afferma l’Ocse – con continue delusioni sull’espansione che pesano sulle aspettative e si ripercuotono su commercio, investimenti, produttività e salari”. E nello studio l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico mette in guardia: “le politiche monetarie sono state sovraccaricaricate e in assenza forti iniziative di politiche di bilancio e strutturali, non basteranno ad uscire dalla trappola di bassa crescita”. Ma intanto queste politiche monetare ultra espansive stanno creando “distorsioni e rischi”.

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