Oggi a Berlino Draghi-Merkel, attacchi all’euro e l’Europa a 2 velocità in primo piano

Oggi a Berlino Draghi-Merkel, attacchi all’euro e l’Europa a 2 velocità in primo piano
9 febbraio 2017

Uno dei regolari incontri che la cancelliera Angela Merkel tiene con il presidente della Bce, Mario Draghi. Così, fonti in contatto con il Bundesregierung, si esprimono in merito all’atteso faccia a faccia che oggi vedrà il banchiere centrale recarsi a Berlino. L’appuntamento è per le 14, ora italiana (che del resto è sullo stesso fuso della capitale tedesca). Non sono previsti incontri con la stampa. A parte questo è difficile ottenere qualsivoglia anticipazione su quella che sarà l’agenda, così come sui tempi con cui è stato deciso l’incontro. Non è chiaro, in particolare, se fosse calendarizzato già da tempo o se invece sia stato deciso solo negli ultimi giorni, in cui alcuni sviluppi di rilievo potrebbero aver suggerito ad entrambi l’opportunità di uno scambio diretto. La questione più rilevante su cui Draghi potrebbe voler chiarimenti è l’idea ventilata dalla cancelliera durante il recente vertice informale a malta, quella di una “Europa a due velocità”. Il banchiere centrale è stato interpellato sulla questione durante l’audizione al Parlamento europeo di lunedì scorso. Non si è sbilanciato, ma non è sembrato entusiasta. “Forse il concetto è ancora da sviluppare. Credo che sia una visione appena abbozzata – ha detto – su cui non sono in grado di esprimere un commento”.

L’ATTACCO DI TRUMP Sempre in quella audizione Draghi si è nuovamente lanciato a difesa dell’euro e dell’unità europea. “L’euro è irrevocabile, questo è il Trattato. La ragion d’essere del progetto europeo è quella di mantenerci uniti in tempi difficili – ha avvertito – quando vi è la forte tentazione di rivoltarsi conto i propri vicini o di cercare soluzioni nazionali”. D’altra parte, un altro recente sviluppo di rilievo che potrebbe aver consigliato l’incontro è rappresentato dal duro attacco che l’amministrazione Trump, tramite il superconsigliere al Commercio Peter Navarro, ha lanciato contro l’euro e contro la Germania, accusata di aver approfittato della presunta sotto valutazione delle divisa unica ai danni di altri partner europei e degli Usa. Proprio su questo la cancelleria tedesca ha replicato richiamadosi al tradizionale rispetto dell’autonomia della banca centrale, che ha la responsabilità sulla politica monetaria. “La Germania è un Paese da sempre a favore di una Banca centrale europea che conduce una politica indipendente”. Un gioco di squadra che invece non si è visto nelle ruvide dichiarazioni del suo ministro delle Finanze, Wolfgang Schaeuble. “Quando Draghi si lanciò nella politica monetaria espansiva, gli feci presente che questo avrebbe fatto aumentare il surplus tedesco. All’epoca promisi di non criticare pubblicamente questa linea. Ma ora non voglio essere criticato io per le conseguenze di questa politica”.

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LA BCE Frasi che riflettono l’ostilità che molti in Germania nutrono verso la linea morbida seguita dalla Bce sotto la guida Draghi. Il banchiere centrale ha mostrato in pubblico un atteggiamento pragmatico su questo genere di affermazioni. “E’ comprensibile che i politici vogliano dire pubblicamente la loro sulla politica monetaria, specialmente sotto elezioni (a settembre in Germania si terranno le consultazioni generali) anche se sarebbe meglio un cortese scambio di punti di vista. Ma è altrettanto comprensibile che da banchieri centrali indipendenti, quali siamo, li ascoltiamo ma senza dargli retta”. Un faccia a faccia a porte chiuse potrebbe però essere l’occasione per chiarire meglio i rispettivi ruoli. Perché a più riprese la Bce ha avvertito che la politica monetaria da sola, in assenza di sponde sulle riforme strutturali su scala nazionale e di politiche adeguate su scala europea, non può riuscire a ridare a Eurolandia una crescita forte e sostenibile. Quello che sicuramente la Banca centrale non può fare da sola è tenere coesa l’Unione stessa, mentre nella seconda maggiore economia, la Francia, una candidata alle presidenziali, Marine Le Pen, dice di voler abbandonare l’euro, e nella prima economia la cancelliera in carica, che si ricandiderà, parla di una non meglio precisata Europa a due velocità.

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