Oggi maxi emendamento, poi fiducia in notturna

Oggi maxi emendamento, poi fiducia in notturna
Scranni del Senato
21 dicembre 2018

Arrivera’ in nottata il secondo via libera alla manovra. L’Aula del Senato votera’ a mezzanotte la fiducia che il governo mettera’ a un maxi emendamento con le modifiche concordate con l’Europa. Lo ha stabilito ieri la Capigruppo di Palazzo Madama nel pieno di un pomeriggio carico di tensione, che ha visto i rappresentanti del Partito democratico e di Leu abbandonare i lavori della commissione Bilancio per l’impossibilita’ di proseguire la votazione sugli emendamenti presentati dai gruppi al testo approvato dalla Camera e al pacchetto di modifiche consegnato mercoledì dal governo.

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Andrea Marcucci, presidente dei senatori dem, ha criticato duramente il comportamento della maggioranza che si configura – ha affermato – come “un atto ostile nei confronti del Paese”. Anche Forza Italia, con la capogruppo Anna Maria Bernini, ha respinto l’iter imposto da Lega e M5s. “Non e’ possibile discutere sulla manovra approvata dalla Camera: e’ carta straccia che sara’ superata dal maxi emendamento che la cambiera’ totalmente”, ha detto l’esponente azzurra che ha anche proposto (senza successo) la riapertura dei lavori della Bilancio e il rinvio dell’Aula dal 24 al 26 dicembre.

Dunque solo oggi la manovra arrivera’ in Aula. Il governo al termine della discussione generale iniziata nel pomeriggio, tra le 15 e le 16 di oggi presentera’ l’ultima versione del maxi. La chiama dei senatori inziera’ verso le 23, al termine delle dichiarazioni di voto che saranno trasmesse dalle 22 in diretta tv. Dopo l’esito della votazione il governo presentera’ la nota di variazione del bilancio che sara’ votata dall’Aula prima del voto finale del disegno di legge, che sara’ quindi trasmesso alla Camera per il via libero definitivo. Anche fuori dal Palazzo un clima ricco di polemica accompagna il varo della manovra. Il presidente dell’Inps Tito Boeri ha bollato come “un fatto gravissimo” l’emendamento del governo che blocca fino al 15 novembre del 2019 le assunzioni nella pubblica amministrazione.

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Matteo Salvini, vice presidente del Consiglio, gli ha risposto invitandolo a dimettersi perche’, ha sostenuto, “rema contro il governo e disinforma gli italiani difendendo una legge sciagurata come la Fornero”. Il ministro per la Pa, Giulia Bongiorno, ha invece esortato Boeri a passare “un Natale sereno, senza creare inutili e infondati allarmismi” perche’ “la facolta’ di assunzione gia’ maturate e regolarmente autorizzate sono nella piena disponibilita’ delle amministrazioni centrali”. Anche i vescovi si sono espressi sulla manovra con l’auspicio che “la volonta’ di realizzare alcuni obiettivi del programma di governo” non colpisca “fasce deboli della popolazione e settori strategici” del Paese. Per il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, le preoccupazioni della Cei sono “immotivate” perche’ “tra le priorita’ di questa manovra – ha ricordato – c’e’ il reddito di cittadinanza” la norma “che per eccellenza va incontro a chi si trova in una crisi economica”.

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