Oltre 12 mila celiaci ma ancora tanti quelli non diagnosticati

31 maggio 2014

Oltre 12 mila celiaci in Sicilia, ma sono ancora tanti quelli non diagnosticati. A questo si aggiunge un numero ancora indefinito di persone “sensibili al glutine, ma non celiaci”. Si tratta della “Gluten Sensitivity”, condizione morbosa che si sviluppa ingerendo il frumento, ma per la quale mancano ancora specifici criteri diagnostici. Questi sono alcuni degli aspetti emersi nel corso del convegno regionale “Celiachia oggi e non solo”, organizzato dall’associazione italiana celiachia Sicilia.

“In base alla nostra esperienza nel centro di diagnosi a Sciacca, su un paziente celiaco ce ne sono due o tre sensibili al glutine con diagnosi sicura – dice Antonio Carroccio, Direttore U.o.c. Medicina interna dell’ospedale di Sciacca – Un dato dal quale si evince che sono molti di piu’ dei celiaci coloro che soffrono di gluten sensitivity”. Per Carroccio “certo e’ che i prodotti industrializzati e i sistemi di panificazione influiscono nell’insorgenza di disturbi allo stomaco”. Umberto Volta, Board scientifico Aic dipartimento Scienze Mediche e Chirurgiche dell’Universita’ di Bologna, ha parlato di “nuove pillole con enzimi digestivi, in via sperimentale, in grado di modificare il glutine permettendo cosi’ la digestione non rendendolo piu’ tossico all’organismo”.

Nel corso del convegno e’ stata, inoltre, ribadita l’importanza della prevenzione. Secondo uno studio l’introduzione, durante l’allattamento materno,del glutine tra il quarto e sesto mese di vita del neonato potrebbe evitare l’insorgenza della patologia. “E’ importante capire chi e’ il celiaco con la patologia autoimmune e chi invece ha fastidi legati al grano – aggiunge Francesca Cavataio, referente centro Hub celiachia Arnas Civico di Palermo -. Per definire un celiaco ci vuole pazienza e devono esserci alcuni fattori determinanti: l’ereditarieta’, gli anticorpi (Transglutaminasi) positivi e la positivita’ della biopsia. Riguardo a questa è possibile (lo abbiamo fatto in piccoli numeri all’ospedale Di Cristina), nei bambini fare la diagnosi senza prelevare le mucose intestinali, dove gli altri marcatori sono chiaramente positivi”.

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