Oltre 30 aggressioni a insegnanti nel 2018, il vademecum per evitarle

Oltre 30 aggressioni a insegnanti nel 2018, il vademecum per evitarle
14 giugno 2018

Solo dall’inizio del 2018, sono state 34 le aggressioni agli insegnanti da parte di studenti o dei loro genitori, generate spesso risse verbali iniziate su whatsapp. Per questo presidi, pediatri e genitori hanno lanciato la campagna social #EducareInsieme e la diffusione di cinque regole di base per un dialogo costruttivo, un vademecum da divulgare tra le famiglie, anche sull`uso migliore delle chat scolastiche. Il fenomeno ha probabilmente dimensioni ancora più grandi, visto che è difficile stimare quante violenze non vengono denunciate.

Abbandonati da tempo i comportamenti improntati al rispetto, i genitori oggi contestano apertamente le scelte didattiche, i compiti e i giudizi del corpo insegnante. I gruppi WhatsApp di classe, da luogo di confronto costruttivo e sostegno reciproco, si sono trasformati spesso in catalizzatori d`odio contro gli educatori. Dopo il successo dell`iniziativa #Sconnessiday, lanciata per istituire la prima Giornata Mondiale della S-connessione e combattere la dipendenza internet e smartphone, il Gruppo Consulcesi, network da oltre 20 anni in prima linea nella formazione dei medici italiani, impegnato anche nel contrasto al fenomeno delle aggressioni ai camici bianchi, torna in campo contro l`uso distorto, e talvolta patologico, ha sottolineato nuove tecnologie.

“I genitori che aggrediscono, anche solo virtualmente, gli insegnanti su WhatsApp – ha spiegato Massimo Tortorella, Presidente del Gruppo Consulcesi – pensano di difendere i propri figli, e invece legittimano comportamenti antisociali e il disprezzo del senso civico. È fondamentale, quindi, che i medici, in particolar modo i pediatri, acquisiscano le basi per potersi approcciare in maniera adeguata all`adolescente e alla sua famiglia nell`ambito di situazioni socio-culturali difficili”. Ecco le 5 regole ai genitori per un dialogo costruttivo con gli insegnanti. 1. Non agire d’impulso. Se tuo figlio ti riferisce di un problema a scuola (un brutto voto, un rimprovero, una nota sul registroà) innanzitutto prenditi il tempo necessario per raccogliere tutte le informazioni sull`accaduto prima di esprimere un giudizio. 2. Non essere prevenuto. “Non capiscono mio figlio”, “Pretendono troppo da lui”, “Lo hanno preso di mira”.

Sono le classiche scuse per non affrontare concretamente le difficoltà che ogni alunno può incontrare nel suo percorso scolastico. 3. Evita lo scontro. Nel dialogo con l`insegnante, evita pregiudizi e atteggiamenti accusatori. I problemi a scuola si risolvono attraverso la comunicazione e l`alleanza con l`insegnante, mai attraverso scontri sterili. 4. Capisci quando minimizzare. Talvolta, invece, possono giungere segnalazioni da parte degli insegnanti su eccessiva irrequietezza, mancanza di attenzione e comportamenti aggressivi che non devono essere sottovalutati dal genitore. Al contrario, devono essere osservati con attenzione – anche attraverso l`ausilio di medici e psicologi se necessario – per capirne l`origine ed evitare che sfocino in atteggiamenti antisociali o violenti. 5. Silenzia il gruppo Whatsapp. I gruppi WhatsApp di classe, se usati con saggezza, sono uno strumento utile, ma spesso si trasformano in una sequenza senza fine di sfoghi, lamentele e ansie. Ogni tanto, quindi, meglio silenziare il gruppo, ponendo un argine all`”ansia da notifica”: piuttosto, per mantenere buoni rapporti con gli altri genitori, prendetevi un bel caffè insieme.

Leggi anche:
Coppa Italia: Atalanta-Fiorentina 4-1, orobici in finale

Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it


Commenti