Sono piu’ di 400.000 i rifugiati Rohingya gia’ scappati in Bangladeh per sfuggire alle violenze nello Stato di Rakhine in Myanmar, a partire dal 25 agosto. “Un numero stimato di 409mila rifugiati Rohingya sono arrivati in Bangladesh dal 25 agosto, in fuga dalle violenze nello stato birmano del Rakhine” ha detto all’Afp Joseph Tripua, portavoce dell’Agenzia Onu per i rifugiati, avvertendo inoltre del rischio che la cifra raddoppi nelle prossime settimane. Migliaia di persone sono gia’ in attesa nei pressi del fiume Naf, che separa i due Paesi, per poterlo attraversare, ma l’esercito birmano impedisce a molti di fuggire, secondo quanto raccontato dai profughi che arrivano. Ci sono inoltre poche barche per trasportare dall’altra parte gli sfollati e sono gia’ 10-12.000 le persone in attesa. Per la precisione, secondo le Nazioni Uniti i membri della minoranza musulmana che hanno attraversato il confine sono 409.000. Di questi, 229.000 alloggiano in “insediamenti spontanei” e 159.000 in campi di accoglienza preesistenti, mentre 21.000 sono in comunita’ di accoglienza.
Prima della crisi vivevano gia’ tra i 300.000 e i 500.000 Rohingya in Bangladesh, Paese che ne riconosce come rifugiati solo 32.000. Intanto, Amnesty International ha diffuso le ultime immagini satellitari che dimostrano la “campagna organizzata” dai militari birmani per dare alle fiamme e distruggere i villaggi della minoranza musulmana Rohingya nello Stato di Rakhine in modo da non dare loro piu’ alcun motivo per tornare indietro. Un’operazione definita senza reticenze dal segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, “pulizia etnica”. Secondo Amnesty International i responsabili delle distruzione accertata di almeno 26 villaggi Rohingya sono le forze di sicurezza birmane che hanno operato una “sistematica” eliminazione degli insediamenti della minoranza musulmana. Dall’inizio dell’operazione di “pulizia etnica” dei Rohingya, il 25 agosto scorso, si sono contati almeno 80 vasti incendi nello Stato settentrionale birmano di Rakhine.
