E ora Renzi pensa al Senato: “Mi candiderò ad Arezzo”. E via a caccia di voti

E ora Renzi pensa al Senato: “Mi candiderò ad Arezzo”. E via a caccia di voti
Matteo Renzi
12 settembre 2017

Era diversi mesi che Matteo Renzi ai suoi spiegava l’intenzione di candidarsi al Senato, proprio li’ dove ha perso la battaglia del 4 dicembre con il referendum che ne promuoveva l’abolizione. E durante una delle tante presentazioni per pubblicizzare il suo libro, Matteo Renzi ha annunciato di volersi candidare in Toscana per sedere sugli scranni di Palazzo Madama. “Mi candidero’ ad Arezzo”, ha detto. L’orientamento e’ quello di candidarsi anche in Lombardia e in Campania, visto che la legge elettorale lo permette. Ma il passo avanti del segretario Dem fa anche da ‘apripista’, nella strategia a cui sta pensando da tempo. Ovvero quello di schierare i ‘big Dem’ al Senato a caccia di preferenze. Non e’ il momento di polemiche e’ arrivato il momento di andare a caccia di voti, ripete l’ex premier nei suoi ragionamenti. C’e’ chi all’interno del partito del Nazareno punta proprio sull’esito delle votazioni siciliane per cercare di metterlo in difficolta’ ma Renzi ribadisce che chi rema contro ‘fa il gioco di Grillo e del Centrodestra’.

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Nel Pd in diversi puntano su Gentiloni premier anche dopo il voto delle politiche ma l’ex presidente del Consiglio non intende alimentare voci divisive nei confronti dell’attuale premier. Il refrain e’ quello di fare gioco di squadra, di lavorare al fianco di Gentiloni sulla legge di stabilita’ senza intenzione di rottura. “Si puntera’ sul lavoro, sui giovani e sugli incentivi alle imprese”, spiega un ministro renziano che, a dispetto delle manovre in corso per cambiare la legge elettorale, ritiene che difficilmente si arrivera’ ad una modifica degli attuali sistemi. Motivi politici ma anche tecnici, visto che la maggioranza dovrebbe ‘cancellare’ il voto che ridefinisce i collegi nel Trentino Alto Adige. Meglio dunque, il ragionamento che va ripetendo Renzi ai suoi, concentrati sulle prossime urne. Con un occhio gia’ alle politiche: l’orientamento del segretario Pd e’ quello di mettere molti esponenti della societa’ civile tra i capilista alla Camera e di schierare per la corsa al Senato i big Dem, i ministri e chi avra’ bisogno di una deroga per candidarsi.

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