Orge ad Haiti, si dimette la numero due di Oxfam

12 febbraio 2018

Orge e abusi sessuali. La vice direttrice esecutiva di Oxfam, Penny Lawrence, si e’ dimessa prendendosi “tutta la responsabilita’” per il comportamento dello staff dell’organizzazione umanitaria in Ciad e Haiti. La numero due della confederazione internazionale di organizzazioni non profit che si dedicano alla riduzione della povertà globale, attraverso aiuti umanitari e progetti di sviluppo, ha detto di “vergognarsi” che tutto sia successo sotto il suo controllo. Le dimissioni arrivano mentre l’Ue e il governo di Londra hanno minacciato di tagliare i fondi all’Oxfam. Alcune rivelazioni del Times, secondo cui nel 2011 operatori impegnati ad Haiti a seguito del devastante terremoto dell’anno precedente pagarono giovani donne in cambio di prestazioni sessuali, portandole in case e alberghi pagati da Oxfam, che in seguito avrebbe ‘insabbiato’ il caso. Ma lo scandalo sembra allargarsi: sono più di 120 gli operatori di varie ong accusati di abusi sessuali nell’ultimo anno, riporta il Times, 87 di Oxfam (in 53 casi denunciati alla polizia), 31 di Save the Children (10 alla polizia), due di Christian Aid. La Commissione europea ha quindi intimato alla leadership di Oxfam di “fare luce” sulla scandalosa vicenda minacciando di tagliare i finanziamenti all’ong. “Siamo pronti bloccare tutti i finanziamenti a quelle organizzazioni che non rispettano le regole etiche”, ha annunciato il portavoce dell’esecutivo europeo. “Aspettiamo che l’organizzazione fornisca urgentemente dei chiarimenti in tutta trasparenza” su questa vicenda, ha aggiunto il portavoce.

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“La Commissione europea esige dai suoi partner il rispetto delle regole etiche ed è pronta a una tolleranza zera di fronte ad eventuali abusi commessi da organizzazioni che beneficiano dei suoi finanziamenti”. Oxfam, che ha sede nel Regno Unito, ha beneficiato di 1,7 milioni di euro di finanziamenti europei nel 2011, l’anno a cui risalgono gli episodi incriminati. Alcuni responsabili dell’ong sono accusati di aver assoldato delle giovani prostitute locali nel 2011 nel costo si una missione successiva al disastroso sisma del 2010. Linea dura anche da parte del governo britannico. La ministra per la Cooperazione Internazionale, Penny Mordaunt, che ha minacciato di tagliar loro fondi governativi (32 milioni di sterline nel 2017) e di destinarli ad altri in mancanza di chiarezza e d’impegni precisi per il futuro. Intanto, la stampa britannica insiste oggi nelle denunce dello scandalo sessuale che rischia di travolgere Oxfam e di toccare altre ong umanitarie. Ed e’ in particolare il Times a fare nuove rivelazioni, accusando l’organizzazione di aver “ignorato diversi avvertimenti” – prima di decidersi a intervenire a cose fatte – sul comportamento di alcuni suoi operatori accusati di aver messo su un giro di prostitute, in parte probabilmente minorenni, e partecipato a festini durante i soccorsi per il devastante terremoto di Haiti del 2010.

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