Pacchetto fisco, da taglio cuneo alla nuova Imu

Pacchetto fisco, da taglio cuneo alla nuova Imu
18 settembre 2019

Stop all’aumento dell’Iva, riforma Irpef, taglio del cuneo fiscale, sgravi alle imprese e accorpamento Imu-Tasi: prende forma il cantiere fisco del nuovo governo giallorosso che sara’ avviato con la manovra e avra’ un orizzonte di tre anni. La prossima legge di bilancio parte da una base di 27 miliardi tra il blocco dell’aumento dell’Iva e le spese indifferibili. L’esecutivo dovra’ trovare altri 10 miliardi circa per mettere in campo misure espansive.

La sterilizzazione delle clausole di salvaguardia assorbira’ il grosso delle risorse, di conseguenza i margini per ulteriori interventi sono ridotti. Se l’obiettivo e’ ridurre la pressione fiscale a totale vantaggio dei lavoratori, le strade percorribili sono due: o il taglio del cuneo fiscale che si configurera’ con una sforbiciata ai contributi o il rafforzamento del bonus di 80 euro. Tra gli interventi allo studio anche sgravi alle imprese e semplificazioni fiscali, a partire dalla nuova Imu. A rischio l’estensione della flat tax alle partite Iva tra 65.00 e 100.000 euro, prevista dal governo M5s-Lega, che dovrebbe scattare dal 2020.

STOP AUMENTO IVA L’obiettivo prioritario e’ disinnescare l’aumento dell’Iva, previsto a legislazione vigente, e che, senza contromisure, porterebbe da gennaio l’aliquota ordinaria dal 22 al 25,2% e quella ridotta dal 10 al 13%. Un’operazione che vale oltre 23 miliardi, circa 1,3 punti di Pil. Le risorse dovrebbero arrivare dai risparmi derivanti dal calo dello spread e da quota 100 e reddito di cittadinanza, dalla spending review, dal riordino delle tax expenditures e dalla lotta all’evasione fiscale.

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ADDIO FLAT TAX, RIFORMA DELLE ALIQUOTE IN 3 ANNI L’obiettivo dichiarato dal governo giallorosso e’ una riduzione della pressione fiscale in tre anni e l’avvio di una riforma fiscale per favorire i redditi medio-bassi. Difficile pero’ che trovi spazio gia’ in manovra. Si prospetta quindi una riforma dell’Irpef basata su una graduale rimodulazione delle aliquote nel rispetto del principio costituzionale della progressivita’. Addio quindi alla flat tax, ovvero la tassa piatta al 15%, cavallo di battaglia della Lega. La vecchia proposta M5s puntava a ridisegnare le aliquote Irpef, istituendone tre, e ampliando la no-tax area fino a 10 mila euro.

TAGLIO CUNEO FISCALE IN 3 ANNI A FAVORE DEI LAVORATORI Il governo giallorosso punta a una riduzione delle tasse sul lavoro nei prossimi tre anni a totale vantaggio dei lavoratori. Quindi l’operazione potrebbe assumere una fisionomia diversa rispetto a quello a cui puntava il M5s, ovvero una sforbiciata dei contributi a carico delle imprese. L’intenzione sarebbe quella di riuscire a stanziare almeno 5 miliardi di euro per avere effetti tangibili sulle buste paga. Tra le ipotesi quella di agire attraverso una detrazione sull’Irpef che grava sul costo del lavoro in modo da aumentare il salario netto.

BONUS 80 EURO DI RENZI Si studia un ampliamento del bonus di 80 euro introdotto da Renzi, allargando la platea dei beneficiari e aumentando l’importo. La misura vale circa 10 miliardi all’anno, con un massimo di 960 euro per chi lo riceve in formula piena, e a beneficiarne oggi sono 11 milioni di contribuenti che hanno redditi fino a 25mila euro con un decalage fino 26mila euro.

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SGRAVI ALLE IMPRESE Si punta a rafforzare gli incentivi agli investimenti di Industria 4.0, ossia le agevolazioni per chi compra nuovi macchinari per l’ammodernamento degli impianti, ridimensionato con la scorsa legge di bilancio e poi parzialmente ripreso con il dl crescita. Allo studio anche la reintroduzione dell’Ace, l’aiuto per la crescita economica, cancellato con l’ultima manovra. Per reintrodurre la misura servirebbero circa 2 miliardi di euro.

ACCORPAMENTO IMU-TASI La proposta di fusione dell’Imu e della Tasi in un’unica tassa, all’esame della commissione Finanze della Camera e sulla quale si registra una convergenza tra Pd e M5s, potrebbe entrare in manovra. La proposta originaria e’ nata in casa Lega (a prima firma del vicepresidente della stessa Commissione di Montecitorio, Alberto Gusmeroli) ed e’ stata poi affiancata da altre due proposte, una Pd e una M5s.

ANTICIPO DEDUCIBILITA’ IMU SUI CAPANNONI AL 100% Nel pacchetto fiscale potrebbe rientrare anche l’anticipo, rispetto ai tempi previsti, dell’aumento della deducibilita’ dell’Imu sui beni strumentali al 100%. Una misura che costerebbe 1-1,5 miliardi. Il dl crescita ha previsto un percorso progressivo di aumento dello sconto Imu sui capannoni fino alla deducibilita’ totale nel 2023.

IN BILICO LA FLAT TAX PER LE PARTITE IVA L’estensione della flat tax alle partite Iva fino a 100.000 euro introdotta dal governo M5s-Lega potrebbe saltare. Nell’ultima manovra e’ stato potenziato il regime forfettario per le partite Iva con ricavi tra 65.000 e 100mila euro prevedendo un’imposta secca al 20% dal prossimo gennaio. La misura non ha ancora ricevuto il via libera di Bruxelles e il nuovo governo ha avviato una riflessione per valutare se mantenerla o meno. Oggi le partite Iva con ricavi fino a 65mila euro pagano l’imposta al 15%. L’estensione della flat tax al 20% ai redditi fino a 100mila euro ha costi stimati in circa 2 miliardi per i prossimi tre anni.

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