Palazzo Chigi: caso Sea Watch a Corte europea, giurisdizione a Olanda

Palazzo Chigi: caso Sea Watch a Corte europea, giurisdizione a Olanda
Corte europea per i diritti dell'uomo di Strasburgo
29 gennaio 2019

Il caso Sea Watch 3 e’ adesso all’attenzione della Corte europea dei diritti dell’uomo, attivata dal comandante della nave e dal capo missione. L’Italia, fa sapere Palazzo Chigi, ritiene che la giurisdizione, nel caso di specie, appartenga all’Olanda, in quanto paese di bandiera della nave che ha effettuato il salvataggio in acque internazionali. Pertanto oggi l’Italia depositera’ una memoria davanti alla Corte, con la quale fara’ valere la giurisdizione olandese, contestando la propria legittimazione passiva. In altri termini, affermera’ che non e’ l’Italia a dover rispondere di questo caso, alla luce del diritto nazionale e internazionale.

“L`Italia – viene precisato – ritiene che la giurisdizione, nel caso di specie, appartenga all`Olanda, in quanto paese di bandiera della nave che ha effettuato il salvataggio in acque internazionali”. Per il governo italiano “si conferma la temeraria condotta della Sea Watch che, in condizioni di mare mosso, anziché trovare riparo sulla costa tunisina distante circa 40 miglia, universalmente considerata porto sicuro, si è avventurata in una traversata di centinaia di miglia mettendo a rischio l`incolumità dei migranti a bordo”. “In ogni caso – sottolinea palazzo Chigi – già da ora l`Italia si rende disponibile, una volta riconosciuta la giurisdizione olandese, a offrire un corridoio umanitario al fine di consentire un trasferimento dei migranti verso l`Olanda”.

Leggi anche:
No domiciliari per Ilaria Salis, prossima udienza a maggio

Il Governo fa sapere anche che “nel frattempo, abbiamo offerto la nostra totale disponibilità per assistenza in caso di richiesta, mettendo a disposizione due motovedette della Guarda Costiera e una della Guardia di Finanza, che sono nei pressi pronte a intervenire”. “Abbiamo già fornito e siamo disponibili a fornire – continua la presidenza del Consiglio – generi di conforto e la necessaria assistenza sanitaria, fermo restando che al momento ci è stato comunicato che a bordo è presente un team medico di fiducia”. Conclude palazzo Chigi: “Rimane un quesito finale: l`obiettivo dell`azione della Sea Watch era salvare i naufraghi e offrire loro un pronto riparo nel primo porto sicuro (Tunisia) oppure creare un caso internazionale richiamando l`attenzione dei mass media?”.

Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it


Commenti