Palermo travolto in casa, Udinese respira. De Zerbi, mentalmente deboli. Delneri, dobbiamo migliorare

Palermo travolto in casa, Udinese respira. De Zerbi, mentalmente deboli. Delneri, dobbiamo migliorare
27 ottobre 2016

Nel posticipo della decima giornata di serie A, l’Udinese vince al “Barbera” superando 3-1 il Palermo. Rosanero avanti al 10′ con Nestorovski, pari bianconero firmato da Thereau al 36′ e rimonta completata da Fofana, a segno al 29′ e al 35′ della ripresa. Il Palermo chiude in dieci per il secondo giallo a Sallai a sette minuti dalla fine. Per i bianconeri – ora a quota 13 assieme a Bologna, Sassuolo e Cagliari – anche un palo con Thereau nel finale. Dunque, continua la maledizione del “Barbera” per il Palermo che perde la quinta partita consecutiva su altrettante gare disputate. Secondo successo di fila, invece, per l’Udinese che con Delneri sembra avere intrapreso la strada giusta. Anche questa volta, come contro il Torino, il Palermo passa in vantaggio, ma non riesce a gestire il match e con il trascorrere dei minuti emergono tutte le difficolta’ della squadra, soprattutto in difesa, come dimostrano gli undici gol subiti in sole tre partite. Ora non solo la classifica ma anche il morale a terra rende piu’ duro il cammino dei rosanero e la pressione su De Zerbi aumenta. Non e’ servito neppure il cambio di modulo con la difesa a 4, dovuta soprattutto alle assenze di ben tre centrali Gonzalez, Rajkovic e Andelkovic; Aleesami gioca in posizione piu’ avanzata con Embalo e Diamanti a supporto di Nestorovski. Delneri conferma il 4-3-3, in difesa rientra Angella e Felipe si sposta a sinistra; in mezzo Hallfredsson viene preferito a Jankto, mentre in avanti trova spazio Matos nel tridente con Thereau e Zapata.

Parte meglio l’Udinese che applica un pressing alto e tiene il pallino del gioco. Ma e’ il Palermo a sbloccare il match al 10′ con Nestorovski che ruba palla a sinistra approfittando di una ingenuita’ di Angella, avanza verso la porta, entra in area con un paio di finte e tira trovando anche la sfortunata deviazione di Widmer. L’Udinese prova a reagire e al 17′ ci prova con Kums che calcia da fuori ma trova l’ottima risposta di Posavec che fa suo il pallone in due tempi. Al 33′ Palermo insidioso i contropiede, ad andare al tiro e’ il solito Nestorovski che pero’ non trova la porta. Al 36′ l’Udinese pareggia: Widmer serve in mezzo all’area Thereau che controlla e con un rasoterra di destro supera Posavec. Al 41′ Palermo nuovamente vicino al gol con un colpo di testa di Embalo ma Karnezis si salva sulla linea con uno strepitoso intervento. Il primo tempo si chiude 1-1. Non ci sono cambi ad inizio ripresa. Al 9′ Matos e’ costretto a lasciare il posto a Badu. De Zerbi risponde al 14′ con un doppio cambio: fuori Pezzella e Diamanti, dentro Chochev e Sallai. Al 16′ pericoloso l’Udinese con un sinistro di Fofana che Posavec para. Al 20′ altro cambio Udinese con De Paul per Kums. La partita si mantiene aperta con le due squadre che lottano su ogni pallone. Il Palermo intensifica la manovra. Al 27′ Rispoli mette in mezzo all’area un preziosissimo pallone per Sallai che non ci arriva.

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Al 29′ l’Udinese passa in vantaggio: Fofana avanza in velocita’, converge verso il centro e con un gran destro a giro infila alle spalle di Posavec. Al 34′ l’Udinese mette al sicuro il risultato: contropiede con Badu che porta palla ed allarga per Fofana che da dentro l’area supera ancora Posavec di piatto destro. Al 36′ Gazzi lascia il posto a Quaison. Al 38′ finisce la partita di Sallai che gia’ ammonito viene espulso per simulazione, ma finisce anche la partita per il Palermo che lascia il campo ancora sconfitto. “Siamo deboli mentalmente. Non mi preoccupa l’esonero ma l’aspetto mentale delle squadre che alleno. Abbiamo grandi limiti, ci mancano dei giocatori ma sarebbe troppo facile cercare scuse. Abbiamo giocatori con un potenziale enorme, importante, ma oggi questo potenziale non serve a niente e per far si’ che diventi un valore reale serve convinzione, autostima. Va bene che un calciatore sia umile ma ci vuole convinzione in quello che fa altrimenti non puo’ fare il calciatore”. Dopo la quinta sconfitta su cinque gare casalinghe, per Roberto De Zerbi ci sono pochi dubbi: il problema del Palermo e’ nella testa. “Mi porto la mia esperienza da giocatore e di vita e tutto parte da li’ – continua il tecnico rosanero -. E’ piu’ facile allenare un sistema di gioco che la testa, vorrei che fossimo piu’ impermeabili alle sconfitte”. Per De Zerbi, insomma, “e’ anche una questione psicologica. Quando dobbiamo essere piu’ incisivi davanti non lo siamo. Nel secondo tempo abbiamo giocato meglio del primo ma quando si e’ creato qualche presupposto per essere cattivi e andare in gol, non l’abbiamo fatto. Loro hanno segnato su un errore nostro ma piu’ che un gol trovato e’ stato cercato”. Inevitabilmente, col Palermo penultimo assieme all’Empoli, la panchina di De Zerbi traballa. “Io devo pensare a fare il mio lavoro, so i rischi che corro, so che e’ responsabilita’ anche mia ma so anche che c’e’ da lavorare tanto – replica -. Se si vuole proseguire, sono fortemente convinto che ci salveremo, che possiamo lasciarci dietro tre squadre. In serie A si perde ma ti devi rialzare subito e quando intravedi la possibilita’ di fare male non devi schiacciarti sotto la traversa”.

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DE ZERBI “Siamo deboli mentalmente. Non mi preoccupa l’esonero ma l’aspetto mentale delle squadre che alleno. Abbiamo grandi limiti, ci mancano dei giocatori ma sarebbe troppo facile cercare scuse. Abbiamo giocatori con un potenziale enorme, importante, ma oggi questo potenziale non serve a niente e per far si’ che diventi un valore reale serve convinzione, autostima. Va bene che un calciatore sia umile ma ci vuole convizione in quello che fa altrimenti non puo’ fare il calciatore”. Dopo la quinta sconfitta su cinque gare casalinghe, per Roberto De Zerbi ci sono pochi dubbi: il problema del Palermo e’ nella testa. “Mi porto la mia esperienza da giocatore e di vita e tutto parte da li’ – continua il tecnico rosanero -. E’ piu’ facile allenare un sistema di gioco che la testa, vorrei che fossimo piu’ impermeabili alle sconfitte”. Per De Zerbi, insomma, “e’ anche una questione psicologica. Quando dobbiamo essere piu’ incisivi davanti non lo siamo. Nel secondo tempo abbiamo giocato meglio del primo ma quando si e’ creato qualche presupposto per essere cattivi e andare in gol, non l’abbiamo fatto. Loro hanno segnato su un errore nostro ma piu’ che un gol trovato e’ stato cercato”. Inevitabilmente, col Palermo penultimo assieme all’Empoli, la panchina di De Zerbi traballa. “Io devo pensare a fare il mio lavoro, so i rischi che corro, so che e’ responsabilita’ anche mia ma so anche che c’e’ da lavorare tanto – replica -. Se si vuole proseguire, sono fortemente convinto che ci salveremo, che possiamo lasciarci dietro tre squadre. In serie A si perde ma ti devi rialzare suibito e quando intravedi la possibilita’ di fare male non devi schiacciarti sotto la traversa”.

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DELNERI “Bisogna lavorare e migliorare molto, nel calcio basta un’ora e mezza per cambiare tutto. E’ stata una vittoria corroborante per quanto riguarda risultato e classifica ma i ragazzi devono continuare a impegnarsi come stanno facendo e cercare miglioramenti che ci possono stare”. Gigi Delneri non si fa esaltare dai troppi complimenti dopo la vittoria dell’Udinese a Palermo, la seconda di fila dopo quella sul Pescara. Il tecnico friulano sembra aver trovato la chiave di volta per rilanciare i bianconeri. “Noi allenatori cerchiamo di inculcare le nostre idee e far pensare che tutti partecipano al gioco di squadra, che tutti sono utili – prosegue -. Se ragioniamo cosi’, ci sono margini ampissimi di miglioramento e rendimento. Poi i risultati danno fiducia e sono contento ma contano anche le qualita’ dei giocatori: non ho insegnato io a Fofana a segnare cosi'”. E a proposito del giovane centrocampista francese dice: “ha caratteristiche importanti e la gioventa’ e’ dalla sua. Assomiglia a Momo Sissoko? Il suo dna e’ di attaccare e a differenza di Sissoko ha piu’ qualita’ tecniche. Ha forza fisica, qualita’ e se all’80’ tira fuori un gol del genere significa che sa essere sempre lucido”. Per Delneri e’ una soddisfazione doppia fare bene a Udine viste le sue origini. “E’ difficile fare il profeta in patria ma ho trovato l’ambiente adatto, giusto, ho trovato giocatori che mi stimolano a dare loro indicazioni importanti e una societa’ che ha tutte le caratteristiche per metterti nelle condizioni migliori per lavorare”. (foto twitter)

 

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