Il monito del Papa: “Non bastano scontate condanne, serve concretezza”. Le testimonianze

21 febbraio 2019

Papa Francesco ha aperto lo storico vertice in Vaticano dedicato alla tutela delle vittime di abusi sessuali. Un incontro a cui partecipano 190 persone, fra cui i presidenti delle conferenze episcopali arrivati da tutto il mondo e una delegazione di vittime. I fedeli si attendono “non semplici e scontate condanne, ma misure concrete ed efficaci da predisporre”, ha detto Bergoglio nel discorso di apertura. Un summit senza precedenti, una ‘prima’ assoluta. Da govedì 21 a domenica 24 febbraio il Papa ha convocato in Vaticano i vescovi presidenti delle Conferenze episcopali del mondo per affrontare il tema della pedofilia e degli abusi su minori commessi da membri del clero. Un vertice per “guardare in faccia senza paura questo mostro per sconfiggerlo”, ha detto Alessandro Gisotti, direttore ad interim della sala stampa della Santa Sede. Quattro giornate per confrontarsi sul tema, adottare misure di prevenzione e ascoltare le vittime degli abusi.

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“Dinanzi alla piaga degli abusi sessuali perpetrati da uomini di Chiesa a danno dei minori, ho pensato – ha confidato il Papa – di interpellare voi, patriarchi, cardinali, arcivescovi, vescovi, superiori religiosi e responsabili, affinché tutti insieme ci mettiamo in ascolto dello Spirito Santo e con docilita’ alla sua guida ascoltiamo il grido dei piccoli che chiedono giustizia”. “Grava sul nostro incontro – ha sottolineato – il peso della responsabilita’ pastorale ed ecclesiale che ci obbliga a discutere insieme, in maniera sinodale, sincera e approfondita su come affrontare questo male che affligge la Chiesa e l’umanita’”. “Iniziamo, dunque, il nostro percorso armati della fede e dello spirito di massima parresia, di coraggio e concretezza”, ha continuato Francesco che, seduto accanto a padre Federico Lombardi che dirige i lavori in qualita’ di moderatore, ha poi presentato un “sussidio” dicendo: “mi permetto di condividere con voi alcuni importanti criteri, formulati dalle diverse Commissioni e Conferenze Episcopali. Sono delle linee-guida per aiutare la nostra riflessione che vi verranno consegnate. Sono un semplice punto di partenza”.

Anche a nome vostro – ha poi aggiunto – vorrei ringraziare la Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori, la Congregazione per la Dottrina della Fede e i membri del Comitato organizzativo per l’eccellente lavoro svolto con grande impegno nel preparare questo incontro. Grazie tante!”. “Infine, chiedo allo Spirito Santo – ha concluso – di sostenerci in questi giorni e di aiutarci a trasformare questo male in un’opportunita’ di consapevolezza e di purificazione. La Vergine Maria ci illumini per cercare di curare le gravi ferite che lo scandalo della pedofilia ha causato sia nei piccoli sia nei credenti”.  Papa Francesco ha voluto ringraziare tutti i collaboratori che, a diverso titolo, hanno lavorato alla realizzazione del vertice sugli abusi sessuali che ha aperto stamane in Vaticano con i presidenti delle conferenze episcopali di tutto il mondo. “Anche a nome vostro”, ha detto Jorge Mario Bergoglio nel breve discorso introduttivo, “vorrei ringraziare la Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori, la Congregazione per la Dottrina della Fede e i membri del Comitato organizzativo per l’eccellente lavoro svolto con grande impegno nel preparare questo incontro. Grazie tante!”.

Le testimonianze delle vittime

La Pontificia commissione per la tutela dei minori, guidata dal cardinale Sean O’Malley, aricvescovo di Boston, è stata creata da Papa Francesco e nel corso degli anni ha sempre più definito il proprio compito nella prevenzione degli abusi. Sotto la congregazione per la Dottrina della fede, guidata dal cardinale gesuita Luis Francisco Ladaria, ricade la responsabilità dei processi canonici a carico dei sacerdoti e dei religiosi accusati di pedofilia e altri abusi sessuali, che rientrano nei “delicta graviora”, i delitti gravissimi sanzionati dal codice del diritto canonico. Il comitato organizzatore del vertice, infine, è composto dal cardinale Blaise Cupich, arcivescovo di Chicago (Usa), dal cardinale Oswald Gracias, arcivescovo ci Bombay (India), da mons. Charles Scicluna, arcivescovo di Valletta (Malta), segretario aggiunto della Congregazione per la Dottrina della Fede ed ex “pm” vaticano sui casi di abusi, padre Zollner, che ne è referente, Linda Ghisoni e Gabriella Gambino, rispettivamente sottosegretaria per la sezione laici e sottosegretaria per la sezione famiglia del dicastero per i laici, la famiglia e la vita; moderatore delle plenarie del vertice, invece, è padre Federico Lombardi, ex portavoce vaticano.

I PARTECIPANTI AL SUMMIT

Centoquattordici i presidenti delle Conferenze episcopali (36 dall’Africa, 24 dalle Americhe, 18 dall’Asia, 32 dall’Europa, 4 dall’Oceania), 14 capi delle Chiese cattoliche orientali, 15 ordinari che non appartengono a nessuna Conferenza episcopale, 12 superiori generali di ordini maschili, 10 superiori generali di ordini femminili, 10 prefetti dei Dicasteri vaticani, 4 membri della Curia Romana, 5 membri del Consiglio dei cardinali e 5 tra organizzatori, moderatore e presentatori. In tutto 190 persone, che ben evidenziano l’importanza del summit.

Moderatore del vertice è padre Federico Lombardi, ex direttore della sala stampa della Santa Sede, mentre tra i relatori figure di spicco come il cardinale Blase J. Cupich, arcivescovo di Chicago, mons. Charles J. Scicluna, arcivescovo di Malta e segretario aggiunto della Congregazione per la Dottrina della Fede, padre Hans Zollner, presidente del Centro per la protezione dei Minori della Pontificia Università Gregoriana, membro della Pontificia Commissione per la tutela dei minori e referente del Comitato organizzativo. “Tutela dei bambini ad ogni costo – ha sottolineato padre Lombardi – mai più violenze nei loro confronti”. Le aspettative sono dunque alte. È da vedere se dal vertice di 4 giorni usciranno misure concrete per combattere la piaga della pedofilia e degli abusi.

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