Papa: sì a ius soli e ius culturae per i migranti

Papa: sì a ius soli e ius culturae per i migranti
Papa Francesco
21 agosto 2017

Papa Francesco prende esplicitamente posizione per lo ius soli manifestando il suo appoggio anche allo ius culturae. Nel suo Messaggio per la Giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato (il 14 gennaio), il Pontefice ribadisce anche la necessita’ di aprire corridoi umanitari per i rifugiati e il suo fermo no ai respingimenti e ai centri di detenzione. Quattro i verbi che il Pontefice sottolinea nel suo forte intervento: accogliere, proteggere, promuovere e integrare. Quattro verbi fondati sulla dottrina della Chiesa, e ricordando che “ogni forestiero che bussa alla nostra porta e’ un’occasione di incontro con Gesu’ Cristo”, invita “a rispondere alle numerose sfide poste dalle migrazioni contemporanee con generosita’, alacrita’, saggezza e lungimiranza”. Papa Francesco prende esplicitamente posizione per lo ius soli manifestando il suo appoggio anche allo ius culturae. Nel suo Messaggio per la Giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato (il 14 gennaio), il Pontefice ribadisce anche la necessita’ di aprire corridoi umanitari per i rifugiati e il suo fermo no ai respingimenti e ai centri di detenzione. Quattro i verbi che il Pontefice sottolinea nel suo forte intervento: accogliere, proteggere, promuovere e integrare. Quattro verbi fondati sulla dottrina della Chiesa, e ricordando che “ogni forestiero che bussa alla nostra porta e’ un’occasione di incontro con Gesu’ Cristo”, invita “a rispondere alle numerose sfide poste dalle migrazioni contemporanee con generosita’, alacrita’, saggezza e lungimiranza”.  Per Papa Francesco quindi e’ fondamentale che al momento della nascita vada “riconosciuta e certificata” la nazionalita’ e a tutti i bambini vada “assicurato l’accesso regolare all’istruzione primaria e secondaria”.

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La Convenzione internazionale sui diritti del fanciullo, dice, “offre una base giuridica universale per la protezione dei minori migranti. A essi occorre evitare ogni forma di detenzione in ragione del loro status migratorio, mentre va assicurato l’accesso regolare all’istruzione primaria e secondaria. Parimenti e’ necessario garantire la permanenza regolare al compimento della maggiore eta’ e la possibilita’ di continuare degli studi. Per i minori non accompagnati o separati dalla loro famiglia e’ importante prevedere programmi di custodia temporanea o affidamento. Nel rispetto del diritto universale a una nazionalita’ – sottolinea Francesco -, questa va riconosciuta e opportunamente certificata a tutti i bambini e le bambine al momento della nascita”. “La apolidia in cui talvolta vengono a trovarsi migranti e rifugiati – precisa Papa Francesco – puo’ essere facilmente evitata attraverso ‘una legislazione sulla cittadinanza conforme ai principi fondamentali del diritto internazionale’. Lo status migratorio non dovrebbe limitare l’accesso all’assistenza sanitaria nazionale e ai sistemi pensionistici, come pure al trasferimento dei loro contributi nel caso di rimpatrio”. L’offerta di cittadinanza deve essere “slegata da requisiti economici e linguistici”. Per Francesco inoltre occorre semplificare e incrementare la concessione dei visti per il ricongiungimento familiare, aumentare programmi di sponsorship privata e aprire corridoi umanitari (“sarebbe opportuno, prevedere visti temporanei speciali”). L’integrita della famiglia “va sempre promossa, favorendo il ricongiungimento familiare – con l’inclusione di nonni, fratelli e nipoti -, senza mai farlo dipendere da requisiti economici”.

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La Chiesa, ribadisce il Pontefice, “e’ disponibile a impegnarsi in prima persona per realizzare” tutte le iniziative proposte “ma per ottenere i risultati sperati e’ indispensabile il contributo della comunita’ politica e della societa’ civile”. Riguardo ai respingimenti e ai centri di detenzione, Papa Francesco con forza ribadisce il proprio ‘No’: “Non sono una idonea soluzione le espulsioni collettive e arbitrarie di migranti e rifugiati, soprattutto quando esse vengono eseguite verso paesi che non possono garantire il rispetto della dignita’ e dei diritti fondamentali”. Il Pontefice precisa “l’importanza di offrire a migranti e rifugiati una prima sistemazione adeguata e decorosa” e sottolinea come sia “necessario formare adeguatamente il personale preposto ai controlli di frontiera”. “In nome della dignita’ fondamentale di ogni persona, occorre sforzarsi di preferire soluzioni alternative alla detenzione”. Occorre proteggere i migranti assicurando loro “un’adeguata assistenza consolare, il diritto di conservare sempre con se’ i documenti di identita’ personale, un equo accesso alla giustizia, la possibilita’ di aprire conti bancari personali e la garanzia di una minima sussistenza vitale. Se opportunamente riconosciute e valorizzate – sottolinea il Papa -, le capacita’ e le competenze dei migranti, richiedenti asilo e rifugiati, rappresentano una vera risorsa per le comunita’ che li accolgono”.

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Il Pontefice auspica inoltre che “nel rispetto della loro dignita’, vengano loro concessi la liberta’ di movimento nel paese d’accoglienza, la possibilita’ di lavorare e l’accesso ai mezzi di telecomunicazione. Per coloro che decidono di tornare in patria”, l’opportunita’ di sviluppare programmi di reintegrazione lavorativa e sociale. Promuovere, aggiunge il Papa, vuol dire “essenzialmente adoperarsi affinche’ tutti i migranti e i rifugiati cosi’ come le comunita’ che li accolgono siano messi in condizione di realizzarsi come persone in tutte le dimensioni” e tra queste dimensioni va riconosciuto “il giusto valore alla dimensione religiosa, garantendo a tutti gli stranieri presenti sul territorio la liberta’ di professione e pratica religiosa”. Infine Francesco incoraggia a prodigarsi affinche’ venga promosso “l’inserimento socio-lavorativo dei migranti e rifugiati, garantendo a tutti – compresi i richiedenti asilo – la possibilita’ di lavorare, percorsi formativi linguistici e di cittadinanza attiva e un’informazione adeguata nelle loro lingue originali”. Nel caso di minori, “il loro coinvolgimento in attivita’ lavorative richiede di essere regolamentato in modo da prevenire abusi e minacce alla loro normale crescita”, conclude.

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