Paradise papers, Elisabetta II nel mirino per investimenti. Milioni di sterline alle isole Cayman

6 novembre 2017

Milioni di sterline della ricchezza personale della regina Elisabetta II sono stati investiti in un fondo delle isole Cayman nell’ambito di un portafoglio offshore, rilevato dai documenti ottenuti in un’inchiesta giornalistica sui paradisi fiscali. La regina britannica è nell’occhio del ciclone del nuovo scandalo denominato Paradise papers perché attraverso il Ducato di Lancaster, avrebbe investito in fondi che hanno partecipazioni in varie società, molto discusse. Tra queste anche la catena di rivendite di alcolici Threshers e la società di vendite al dettaglio BrightHouse, già sanzionata dalle autorità perché sfrutterebbe migliaia di famiglie povere e vulnerabili. Il Ducato Lancaster, che gestisce i patrimoni personali dei monarchi regnanti, ha ammesso al Guardian di non avere idea dell’investimento in BrightHouse, che è attivo da 12 anni, e lo ha definito trascurabile, ma non ha rivelato a quanto ammontasse l’investimento iniziale del 2005, coinciso con un boom del valore della società. Una vicenda che espone la regina a interrogativi sul perché il suo denaro sia stato investito in aziende discusse, mentre il ducato dovrà spiegare se ci sia stata una sorveglianza sufficiente sulla gestione dei fondi privati di Elisabetta II. L’anziana sovrana non l’unica ad essere chiamata in causa dall’inchiesta. Tra i nomi coinvolti anche quello del ministro al Commercio dell’amministrazione Usa di Donald Trump, Vilbur Ross; le star della musica Madonna e Bono, il co-fondatore della Microsoft Paul Allen, la regina Noor di Giordania, il finanziere George Soros, l’ex generale Wesley Clark, il tesoriere del primo ministro canadese Justin Trudeau, Stephen Bronfman. Ma ci sarebbero molti altri nomi illustri coinvolti nello scandalo.

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