Parlamento, 4 leggi attendono attendono il via libera, c’è anche biotestamento

Parlamento, 4 leggi attendono attendono il via libera, c’è anche biotestamento
26 giugno 2017

Sono almeno quattro le leggi ferme in Parlamento, che il governo ha detto di voler incassare subito dopo le amministrative. Ma ora, alla luce dei risultati, bisogna verificare se la maggioranza confermerà la sua determinazione. Si tratta di ius soli, concorrenza, tortura e biotestamento. Più incerte le sorti della legge sui vitalizi degli ex parlamentari e la riforma elettorale. Il calendario di Camera e Senato delle prossime settimane è piuttosto fitto. Ci sono anche dei decreti che vanno convertiti prima della pausa estiva dei lavori che si deciderà la prossima settimana ma che solitamente viene fissata ai primi giorni di agosto. A Palazzo Madama è in attesa di approvazione definitiva lo Ius soli sul quale il governo, fino a qualche giorno fa, era intenzionato a porre la questione di fiducia. Alla Camera invece nelle prossime settimane dovrebbe ottenere il via libera definitivo il ddl che introduce il nuovo reato di tortura. Il provvedimento ha avuto un iter molto tormentato, è alla quarta lettura, e le principali organizzazioni di volontariato ritengono che non sia sufficiente, ma è questo il testo che il Parlamento licenzierà prima dell’estate. Altro provvedimento rilevante è il disegno di legge sulla concorrenza, oggetto di scontri all’interno del governo e della maggioranza, il testo che è all’esame di Montecitorio subirà qualche modifica per poi tornare al Senato per l’ultimo sì.

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Sempre a palazzo Madama c’è un altro importante provvedimento che la maggioranza intende incassare subito dopo i ballottaggi ed entro la fine della legislatura: il biotestamento o ddl sul fine vita. Il codice Antimafia dovrà tornare alla Camera perché verrò modificato al Senato ma non ci sono dubbi che si voglia andare al traguardo. Più incerta la sorte della legge sui vitalizi. L’esame in aula a Montecitorio inizierà entro fine mese ma si tratta di una prima lettura e dunque non è detto che si riesca a licenziarlo in tempi brevi anche perché ci sono divergenze tra le forze politiche. Di sicuro prima della pausa estiva dei lavori parlamentari ci sono da convertire in legge il decreto sui vaccini, anche se potrebbe subire qualche modifica rispetto al testo varato dal governo, e il decreto per salvare le banche venete. Quanto alla legge elettorale dalla prossima settimana si riapre il dibattito in commissione Affari costituzionali alla Camera dopo l’incidente in aula sul testo frutto dell’accordo tra i quattro principali partiti in Parlamento, ossia Pd, Fi, Lega e M5S. I dem l’hanno dichiarata “morta” e Renzi ha spiegato che non farà una legge contro i 5 stelle o contro Forza Italia. Perciò si ragiona sul “consultellum”, ossia i due sistemi per Camera e Senato frutto delle sentenze della Corte costituzionale (su Italicum e Porcellum), due leggi immediatamente applicabili che secondo il Pd possono garantire una maggioranza certa se una lista raggiunge il 40 per cento.

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