Cresce costo Parlamento siciliano: lo scorso anno 142 milioni, più del 2015

Cresce costo Parlamento siciliano: lo scorso anno 142 milioni, più del 2015
3 agosto 2017

L’Assemblea regionale siciliana costa poco piu’ di 142 milioni di euro. Nel 2016 la spesa complessiva, al netto delle partite di giro, e’ stata di 142 milioni 153.966 euro. Nel 2015 il dato registrato era stato di 139 milioni 840.656 euro. L’incremento in un anno e’ stato dell’1,65%. E’ quanto si evince dal rendiconto interno dell’Assemblea regionale approvato stamattina dall’Aula. Le entrate finali complessive sono state pari a 164 milioni 610.107 euro. Nel 2016, in particolare, si e’ registrata una decurtazione dei trasferimenti della Regione all’Assemblea pari a 3 milioni di euro. Diventano cosi’ 143 milioni i fondi della dotazione annuale ottenuti dalla Regione contro i 146 milioni dello scorso anno. Intanto, stamattina, oramai accade da mesi, proprio nel corso dell’approvazione degli articoli del rendiconto interno dell’Assemblea regionale, la seduta d’Aula è stata interrotta per la richiesta del deputato Giovanni Greco (Mpa) di verifica del numero legale. Erano presenti infatti solo 31 deputati al momento del voto alla modifica del regolamento interno che prevede l’abolizione del voto segreto ai disegni di legge. Ce ne sarebbero voluti almeno 46. Continua dunque il muro contro muro tra la maggioranza, che fa regolarmente mancare i numeri in Aula e il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone (foto) che aveva lanciato anche nel corso della capigruppo “un appello alla responsabilita’ affinche’ si approvino almeno il rendiconto e la modifica del regolamento prima della fine della legislatura”. Appello al vento, come sempre. E così si continua tra assenze e paralisi legislativa. Nei giorni scorsi, lo stesso Ardizzone, sconsolato, aveva sbottato dicendo che l’Ars “e’ ostaggio degli assenti”.

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Nel pomeriggio stessa musica.  “Siamo ostaggio degli assenti e questo non e’ piu’ possibile. Sulle modifiche al regolamento non dovrebbe esserci maggioranza o opposizione. Al momento del nostro insediamento abbiamo giurato fedelta’ non al nostro partito, ma alla Repubblica e allo Statuto”, e’ tornato cosi’ a dire Ardizzone dopo l’ennesima constatazione che anche nella seduta di oggi piu’ volte il numero dei parlamentari presenti non era sufficiente per mandare avanti i lavori in Aula e procedere al voto del rendiconto e del regolamento interno. Al terzo tentativo non e’ rimasto che issare la bandiera bianca della resa. Prossima seduta giorno 8 a mezzogiorno. “Noto con dispiacere l’assenza del governatore Crocetta – ha voluto sottolineare Ardizzone – egli dovrebbe essere il primo interlocutore della maggioranza. Ringrazio tutti i presenti – ha poi aggiunto – e mi auguro la presenza in Aula del governatore”. “E’ un obbligo morale – aveva detto in precedenza – approvare questi due disegni di legge, in particolare la modifica del regolamento e’ un importante passaggio che riguarda le nostre istituzioni, non posso mediare su questo”.

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