Parlamento Ue: preoccupazione per 5G cinese. Usa avvertono Germania: a rischio scambio intelligence

Parlamento Ue: preoccupazione per 5G cinese. Usa avvertono Germania: a rischio scambio intelligence
Parlamento europeo
12 marzo 2019

Il Parlamento europeo “esprime profonda preoccupazione” sui rischi per la sicurezza informatica derivanti dalle reti 5G sviluppate da societa’ cinesi e lancia un monito agli Stati membri affinche’ ci sia “una risposta coordinata dell’Ue”. E’ la posizione espressa con una risoluzione presentata dai gruppi Alde, S&D, Ppe e Verdi e approvata per alzata di mano dalla plenaria. Gli eurodeputati invitano gli Stati membri perche’ si “astengano dall’introdurre misure unilaterali sproporzionate che frammenterebbero il mercato unico”.

Intanto, l’amministrazione Trump ha avvertito il governo tedesco di essere pronta a limitare la condivisione delle informazioni dell’intelligence con Berlino, se quest’ultima autorizzera’ Huawei a realizzare l’infrastruttura Internet mobile di prossima generazione (5G) della Germania. Lo riferisce il quotidiano statunitense “Wall Street Journal”, che cita una lettera inviata al ministero dell’Economia tedesco dall’ambasciatore statunitense in Germania, Richard Grenell. Nella lettera si afferma che consentire la partecipazione del colosso tecnologico cinese Huawei o di altri fornitori di apparecchiature cinesi all’infrastruttura 5G tedesca impedirebbe agli Stati Uniti di mantenere lo stesso livello di cooperazione con le agenzie di sicurezza della Germania, a causa di rischi relativi alla sicurezza nazionale. La mossa rappresenta il primo avvertimento esplicito degli Stati Uniti ad un alleato in merito al colosso tecnologico cinese.

Funzionari statunitensi hanno esortato gli alleati per mesi a mettere al bando Huawei e altre aziende cinesi dalle in infrastrutture critiche di comunicazione, a causa del sospetto che queste societa’ possano condividere dati con il governo cinese. Ma la valutazione dell’intelligence tedesca contrasta con quella degli Stati Uniti; e pare riflettere invece la linea trapelata dal Regno Unito, dove l’intelligence ha definito quello di Huawei un rischio “gestibile”. Berlino dovrebbe organizzare un’asta per le frequenze 5G a meta’ marzo, e un pronunciamento definitivo in merito a Huawei dovrebbe giungere entro quella data. Il caso Huawei è sempre al centro delle attenzioni da parte degli Usa e di diversi Paesi europei. Tanto che il segretario di Stato Usa Mike Pompeo, nelle scorse settimane ha iniziato dall’Ungheria un suo tour in cinque paesi Ue, proprio per lanciare un allarme contro i rischi connessi alla costruzione di reti con equipaggiamento del gigante cinese. “E’ imperativo che noi condividiamo con loro le cose che sappiamo sui rischi della presenza di Huawei nei nostri attuali network”, aveva detto allora il capo del Dipartimento di Stato. “I rischi attuali per i nostri popolo sono quelli di perdere le protezioni di privacy, il rischio che la Cina usi questi dati in una maniera che non è nell’interesse dell’Ungheria”, ha continuato riferendosi al paese che lo ospitava. E ha ammonito che fare affari con Huawei “renderebbe più difficile per noi essere partner”.

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L’Ungheria è uno dei Paesi europei che più si è aperto all’influenza cinese, sotto il governo di Viktor Orban. Ma questo rischia di porre dei problemi alla tradizionale alleanza con gli Stati uniti. In particolare Washington vorrebbe tenere fuori Huawei dalla costituzione delle reti 5G di ultima generazione, per le potenzialità enormi connesse a questa tecnologia ad alta capacità di trasporto dati. Dagli Usa è anche partita la richiesta di arresto nei confronti della numero uno delle finanze di Huawei, Meng Wanzhou (che è anche la figlia del fondatore Ren Zhengfei) arrestata in Canada. La Cina dal canto suo respinge ogni accusa di spionaggio e difende la compagnia, sottolineando che non è collegata al governo e che è di proprietà privata. Ma gli attacchi americani stanno ottenendo qualche risultato. Il gigante cinese è ormai sostanzialmente fuori dal mercato americano, mentre ancora in Europa mantiene un forte punto di forza. Ma – racconta CNN – che circa un mese fa Vodafone ha annunciato che sospenderà il dispiegamento di equipaggiamenti Huawei. Anche British Telecom (BT) ha detto che non comprerà equipaggiamento del gruppo cinese per il 5G. La cancelliera tedesca Angela Merkel, dal canto suo, ha detto che dovranno essere messe in campo elle “salvaguardie” per la protezione dei dati e ha sottolineato che ci sono con la Cina grandi discussioni da fare sul tema della sicurezza dei dati.

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