“Fuori i partiti dalla Rai”. E dentro Grillo e i Cinquestelle

“Fuori i partiti dalla Rai”. E dentro Grillo e i Cinquestelle
Beppe Grillo
19 gennaio 2019

Beppe Grillo torna alla tv di Stato. Il comico-politico genovese sarà protagonista in prima serata su Raidue, il 28 gennaio, inaugurando il nuovo format televisivo con cui il direttore Carlo Freccero punta a tappare buchi di palinsesto dei primi due mesi dell’anno. E così Grillo rispunta sul piccolo schermo di Viale Mazzini. Quella Rai, in sostanza, fino a ieri sempre attaccata dal MoVimento Cinquestelle, prima dallo stesso comico in qualità di leader pentastellato, e poi dal suo discepolo, Luigi Di Maio.

Quella Rai, in altri termini, che per i Cinque stelle “è sempre stata ostaggio dei partiti” e che ora, invece, è semplicemente anche nelle mani dei grillini. A partire principalmente da Rai 2, la cui direzione, è stata affidata dai 5 stelle proprio a Freccero. Altro che “Via i partiti dalla Rai”. Fra l’altro, il sodalizio tra Freccero e il M5s è ben saldo da tempo. Lo stesso direttore di Rai 2 non ha mai nascosto la sua vicinanza con il MoVimento Cinque Stelle. “Nel Consiglio di amministrazione della Rai mi hanno eletto i 5 Stelle e Sinistra ecologia” ha sempre ripetuto Freccero che ha occupato la poltrona di consigliere dal 2015 al 2018. Ma appena ha lasciato la poltrona di consigliere Rai, i Cinque stelle gli hanno assegnato quella di direttore di Rai 2. Altro che “Via i partiti dalla Rai”.

Non solo vicinanza politica ai 5 stelle ma anche forti legami personali con diversi esponenti politici pentastellati. E anche di questo, Freccero, non ne ha mai fatto mistero. “Ho un rapporto di amicizia con Alessandro Di Battista e Gianluigi Paragone, che ho difeso quando conduceva La Gabbia” ha detto in un’intervista il neo direttore di Rai 2. Insomma, non mancano legami forti tra politica pentastellata e dirigenti Rai. E se ciò fosse accaduto ai tempi dei governi Berlusconi, ancora oggi si percepirebbero le scosse telluriche. Freccero, tra l’altro, conosce bene, Silvio Berlusconi, in quanto per diversi anni, il Cav è stato il suo datore di lavoro. Infatti, il settantunenne savonese ha lavorato negli anni Ottanta con il monarca di Arcore che gli ha affidato la direzione dell’allora neo televisione Italia 1. Da lì, Freccero viaggiò da una rete berlusconiana all’altra, in Italia ma anche in Francia dove il Cavaliere aveva impiantato nel 1986 la sua La Cinq mettendola nelle mani dell’attuale simpatizzante grillino. Oggi, Freccero, invece è direttore di Rai 2 per la quale ha diversi cantieri aperti.

Uno fra tutti, quello che punta a colmare l’assenza nella Rete di programmi di approfondimento politico. E non è difficile leggerci dietro anche l’idea, più volte sbandierata dal Movimento Cinque Stelle, che l’approfondimento al momento sia tutto in mano a forze non di governo. Non a caso Freccero ha più volte specificato che il programma dovrà partire subito perché ci sono le elezioni europee, corretto dal punto di vista del servizio pubblico ma anche da quello del servizio cinquestelle. Uno scenario che ha fatto saltare in aria le opposizioni, in modo particolare, quando Freccero è andato a pranzo con “l’amico” Alessandro Di Battista alcuni giorni fa. Certo, al di là dell’amicizia, un alto dirigente Rai che va a pranzo facendosi fotografare con un leader di un partito di governo, qual è Di Battista, beh! E la cosa appare più grave quando in un’intervista lo stesso Freccero ammette: “Ho fatto apposta a farmi vedere con lui (Di Battista, ndr) per festeggiare il suo ritorno in Italia. Naturalmente sono io che parlo di televisione mentre lui parla del Paese”.

Altro che “Via i partiti dalla Rai”. Beppe Grillo, ben conosce i rapporti tra partiti e televisione di Stato. Era il 15 novembre 1986, quando durante un varietà televisivo del sabato sera, Fantastico 7, l’attuale garante del M5s pronunciò una battuta sul Partito Socialista e sul suo segretario Bettino Craxi, all’epoca anche presidente del Consiglio dei ministri e che gli costò il posto. Una battuta che piace ricordare: “La cena in Cina… c’erano tutti i socialisti, con la delegazione, mangiavano… A un certo momento Martelli ha fatto una delle figure più terribili… Ha chiamato Craxi e ha detto: «Ma senti un po’, qua ce n’è un miliardo e son tutti socialisti?». E Craxi ha detto: «Sì, perché?» «Ma allora – ribatte Martelli – se son tutti socialisti, a chi rubano?». Ora Grillo è a capo di un partito di governo che come consuetudine politica vuole, s’è “spartito” le poltrone Rai con l’alleato di governo, la Lega. “Via i partiti dalla Rai?”.

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