Passa dai social lo scontro tra Renzi e la magistratura

Passa dai social lo scontro tra Renzi e la magistratura
25 gennaio 2015

di Giuseppe Novelli

E’ scontro a distanza tra Matteo Renzi e la magistratura. Ad aprire le danze  con un tweet Anna Canepa (foto), segretario generale di Magistratura Democratica: “Pg Maddalena su ferie… assist facile e goal! @Matteorenzi ha ragione, anche noi vogliamo sentenze rapide – continua Canepa -. A che punto siamo con riforma della prescrizione?”, conclude il segretario generale di Md, allegando la foto del tweet con cui, lo scorso 20 novembre, il presidente del Consiglio annunciava misure imminenti in materia. Le polemiche dei magistrati non sono piaciute a Matteo Renzi e il premier, su facebook, replica a chi lo ha accusato di voler far morire di lavoro giudici e Pm: “Oggi di nuovo le contestazioni di alcuni magistrati che sfruttano iniziative istituzionali (anno giudiziario) per polemizzare contro il Governo. E mi dispiace molto perché penso che la grande maggioranza dei giudici italiani siano persone per bene, che dedicano la vita a un grande ideale e lo fanno con passione”.

Poi incalza: “Trovo ridicolo – e lo dico, senza giri di parole – che se hai un mese e mezzo di ferie e ti viene chiesto di rinunciare a qualche giorno, la reazione sia: ‘Il premier ci vuol far crepare di lavoro’. Noi vogliamo solo sentenze rapide, giuste. Vogliamo che i colpevoli di tangenti paghino davvero e finalmente con il carcere ma servono le sentenze, non le indiscrezioni sui giornali'”. In altri termini, per Renzi “un Paese civile deve avere una sistema veloce, giusto, imparziale. Per arrivare rapidamente a sentenza, bisogna semplificare, accelerare, eliminare inutili passaggi burocratici, andare come stiamo facendo noi sul processo telematico (così nessuno perde più i faldoni del procedimento come accaduto anche la settimana scorsa). Bisogna anche valorizzare i giudici bravi, dicendo basta allo strapotere delle correnti che oggi sono più forti in magistratura che non nei partiti”. Aggiunge il premier: “A chi mi dice: ma sei matto a dire questa cose? Non hai paura delle vendette? Rispondo dicendo che in Italia nessun cittadino onesto deve avere paura dei magistrati. E i nostri giudici devono sapere che il Governo (nel rispetto dell’indipendenza della magistratura) è pronto a dare una mano. Noi ci siamo. L’Italia che è la patria del diritto prima che la patria delle ferie, merita un sistema migliore”. E conclude: “La memoria dei magistrati che sono morti uccisi dal terrorismo o dalla mafia ci impone di essere seri e rigorosi. Non vogliamo far ‘crepare di lavoro’ nessuno, ma vogliamo un sistema della giustizia più veloce e più semplice. E, polemiche o non polemiche, passo dopo passo, ci arriveremo”.

Leggi anche:
La questione delle classi scolastiche italiane: integrazione o separazione?

Apriti cielo. Immediata la replica dell’Associazione nazionale magistrati: “Il problema non sono i magistrati, ma le promesse mancate, la timidezza in materia di prescrizione e corruzione, la proposta, alla vigilia di Natale, di depenalizzare l`evasione fiscale fino al 3%. Le critiche – si continua a leggere nella nota dell’Anm – che vengono dai magistrati sono dettate dalla delusione: noi riponevamo e vorremmo riporre fiducia nella volontà di fare le buone riforme, ma chiediamo coerenza tra parole e fatti. Renzi vuole un sistema più veloce e più semplice? Blocchi la prescrizione almeno dopo la sentenza di primo grado, introduca sconti di pena ai corrotti che collaborano con la giustizia, estenda alla corruzione gli strumenti della lotta alla mafia: i casi di corruzione clamorosi più recenti e più noti non sono indiscrezioni. Il Governo trovi le risorse per coprire le oltre 8.000 scoperture nell`organico del personale amministrativo. Accanto alla messa alla prova, alla non punibilità per tenuità del fatto, al processo civile telematico, sono troppe le riforme timide o assenti – prosegue la nota -. Quanto alle correnti, riaffermiamo il valore delle diverse sensibilità che costituiscono una risorsa dell`associazionismo, da sempre respingiamo ogni degenerazione ispirata a logiche di potere. Non si può non trovare di cattivo gusto il richiamo ai magistrati uccisi. Noi stessi – conclude l’Anm – siamo molto cauti nel richiamarci al ricordo dei colleghi caduti per il loro servizio: lo facciamo solo per onorare la loro memoria e il loro sacrificio, non per accreditare la nostra serietà”.

Leggi anche:
Europee, Calenda: difficile fare lista con Cuffaro Mastella e Cesaro

 

Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it


Commenti