Patto Renzi-Crocetta, via libera a liste presidente. Fava spacca centrosinistra

Patto Renzi-Crocetta, via libera a liste presidente. Fava spacca centrosinistra
Matteo Renzi (s) e Rosario Crocetta
5 settembre 2017

Pieno riconoscimento del lavoro svolto dalla giunta Crocetta e spazio alle liste dell’attuale governatore: è questo, raccontano, il patto siglato a largo del Nazareno tra Rosario Crocetta e Matteo Renzi, che si sono incontrati insieme al segretario regionale del Pd Siciliano Fausto Raciti. Un accordo che a questo punto spiana la strada alla candidatura di Fabrizio Micari alla guida di una coalizione Pd  che potrebbe ottenere anche l’ok di Giuliano Pisapia. Nell’incontro , intanto, Renzi ha disinnescato una mina che rischiava di far saltare tutta l’operazione, perché “se Crocetta avesse presentato sue liste contro Micari non sarebbe stato praticabile andare avanti”, ammette uno dei renziani. Il Pd siciliano riunirà oggi la direzione per dare un sostegno formale a Micari, ma Crocetta ha ieri dato il suo via libera all’operazione, ottenendo “pieno riconoscimento” per il lavoro svolto e per il suo ruolo politico nell’isola. Dunque, nel centrosinistra, le fitte nubi delle ultime settimane, iniziano a diradarsi. Rosario Crocetta rinuncerà alla candidatura e alle primarie. “Non sono uno che sfascia tutto – dice -. Ci saranno le liste del Megafono e ci sarà una nostra lista”. Crocetta, a questo punto, si presenterà a sostegno del candidato del centrosinistra, il rettore di Palermo, Fabrizio Micari. Ma l’incontro al Nazareno, sembra essere stato molto proficuo per il governatore uscente pronto a scendere in campo anche per le Politiche.

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“Non mi vedo senatore, sono troppo giovane – afferma Crocetta -. Meglio deputato. Comunque le liste del Megafono le presenteremo sia al Senato che alla Camera”. Il patto è fatto. “Crocetta sarà impegnato in prima fila in campagna elettorale per le regionali”, dice una fonte Pd. Un accordo, viene fatto notare da fonti renziane, che non a caso si conclude nel giorno in cui viene presentata la candidatura dell’altra sinistra, quella di Claudio Fava. Proprio questo è il problema che dovrà sciogliere nelle prossime ore Giuliano Pisapia. L’ex sindaco di Milano non vuole rinchiudersi in quella che considera un’operazione di mera rappresentanza, minoritaria, perché “il suo progetto è quello di un centrosinistra largo, di governo”, dice uno dei suoi. “E’ tornato al lavoro, si prenderà un paio di giorni per fare il punto e poi deciderà”, assicurano. L’ex sindaco cercherà di capire se sarà possibile salvare il suo progetto di un centrosinistra largo e di governo anche rompendo con Mdp in Sicilia. Intanto, il patto Renzi-Crocetta rende più solo Angelino Alfano che finora non ha ufficializzato né candidato, né alleanze. E che si certo si ritrova una guerra all’interno di Ap con buona parte degli esponenti pronti a tornare nel centrodestra. Qualche big alfaniano sussurra che almeno “il settanta per cento degli elettori di Ap” sarebbe incline a votare a destra, “a sostegno di Nello Musumeci”. Eloquente il deputato regionale Ap, Piero Alongi, che ammette di essere “molto critico nei confronti della candidatura del rettore Fabrizio Micari. Sto valutando”, puntella.

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Anche a sinistra, le idee sono più chiare. Su questo fronte sembra oramai scontata la candidatura di Claudio Fava, come lui stesso conferma: “Non mi tiro indietro dalla politica ho avuto molto e di fronte a quest’ultima chiamata voglio mettere da parte ogni convenienza”. “Considero questa campagna elettorale un mio dovere  – aggiunge Fava – e, al tempo stesso, la sento come il mio commiato”. Sulla candidatura alla presidenza della Regione Siciliana del vicepresidente della commissione Antimafia, si sono compattate le forze di sinistra: da Mdp a Sinistra italiana fino ai Verdi. Rifondazione comunista, finora s’è tirata fuori. Il M5s va avanti solitario con Giancarlo Cancelleri. Compatto su Nello Musumeci, è il centrodestra che diversi sondaggi lo danno favorito. In estrema sintesi, confrontando varie rilevazioni delle intenzioni di voto, il centrodestra è al 37%, il Movimento Cinque Stelle al 33,7% e il PD al 20,3%. “Se più sondaggi disegnano lo stesso scenario – dice Gaetano Armano candidato vice governatore in ticket con Musumeci – significa che la scelta del centrodestra di unirsi attorno a un unico programma e a un tandem di guida è stata una scelta saggia nella quale hanno prevalso le ragioni sulle divisioni”.

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