Pd avverte Crocetta, cambi rotta. Raciti in salita

19 febbraio 2014

Un esordio amaro, per Fausto Raciti. E dire che qualche ora prima che l’Aula azzoppasse la riforma delle Province, il neo segretario regionale Pd aveva incontrato il governatore Crocetta. “Ho fatto presente che adesso ha come interlocutore un Pd unito, diverso dal passato e motivato a rilanciare e sostenere la sfida del governo regionale”. Per chi è scaramantico, le parole del cuperliano non hanno portato bene. Alle 20 a Sala d’Ercole c’era un Pd spaccato, demotivato (per usare un eufemismo) e pronto a tutto tranne a sostenere il governo. Raciti è appena salito sulla plancia di comando con un mare in tempesta. L’attuale scenario politico non è certo dalla sua parte (vedi riforma province e finanziaria). No solo. Tra qualche giorno si ritroverà ad affrontare con i big del suo partito la questione rimpasto. Sarà in grado di tenere la barra dritta? Vedremo.  Intanto, i Democratici continuano a scalpitare per entrare in giunta. E ieri, in merito, con i nuovi decreti di nomina dei commissari per le Province, il governatore sembra aver fatto un autogol: ha irritato ancor di più la maggioranza che per reazione è divenuta protagonista della bocciatura delle aree metropolitane. Tutto vento in poppa per il Pd che incalza. “E’ un fatto gravissimo il voto alla cancellazione delle città metropolitane – afferma il deputato Pd, Gianfranco Vullo -. Chiedo al presidente Crocetta di assumere un’iniziativa che porti ad una riflessione in seno alla maggioranza ed a una accelerazione sul tema del rafforzamento politico del suo governo”. Poi il renziano ha minacciato: “Continuando così si rischia che il governo vada sotto ancora a causa dei malpancisti che purtroppo ci sono nella nostra coalizione”. Come dire, Crocetta cambi rotta.

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