Il Pd riparte da Mattarellum corretto, gelo Mdp-Pisapia. Scettici in Fi

Il Pd riparte da Mattarellum corretto, gelo Mdp-Pisapia. Scettici in Fi
20 settembre 2017

Il Pd prova a ripartire da un grande classico: il Mattarellum, anche se con una forte impronta proporzionale e un ridimensionamento della quota di collegi uninominali. E i dem ci riprovano nonostante un sistema simile, il Rosatellum, fosse gia’ stato cestinato lo scorso maggio per mancanza di una maggioranza solida capace di superare indenne l’incognita dei voti segreti. Eppure il tentativo e’ in atto, la trattativa con Forza Italia va avanti – manca ancora pero’ l’accordo e non e’ cosi’ scontato che arrivi, anche se nel Pd c’e’ ottimismo – e domani mattina si tradurra’ in un testo base, che il relatore Emanuele Fiano presentera’ in commissione Affari costituzionali. Prima, e’ intenzione di Fiano incontrare gli altri gruppi per sondarne la disponibilita’. Ma, pallottoliere alla mano e salvo cambi di rotta, la nuova proposta del Pd non riscontra al momento grandi favori: i 5 Stelle sbattono la porta in faccia ai dem (“Uno spettacolo osceno”); gli azzurri non si espongono (“nessuna preclusione ma vogliamo vedere il testo”, e’ la versione ufficiale); la Lega vuole si’ il maggioritario ma non pastrocchi. Infine Ap resta per ora alla finestra, accogliendo tiepidamente il nuovo tentativo degli alleati di governo ma senza sbilanciarsi. E’ invece gelo con Mdp e Campo progressista. Mdp resta convinto che sia solo l’ennesimo tentativo del Pd di insabbiare tutto e andare a votare con le attuali leggi di Camera e Senato. Giuliano Pisapia mette in chiaro: “Affrontando il tema della legge elettorale in numerose occasioni ho sempre indicato il Mattarellum come sistema preferibile. E per qualsiasi altra legge elettorale, compreso il Rosatellum che peraltro continua a essere modificato”, puntualizza l’ex sindaco di Milano, “il presupposto deve essere quello di fornire governabilita’, rappresentanza e possibilita’ per gli elettori di scegliere il candidato da votare”.

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Insomma, se l’obiettivo dei dem era quello di ‘tentare’ Silvio Berlusconi e di tendere una mano a Pisapia, il risultato e’ ancora lungi dall’essere incassato. Anzi, la nuova proposta del Pd, che dovrebbe prevedere il 64-65% di proporzionale con listini corti e il 36-35% di collegi uninominali (231 in tutto per la Camera), accresce in una larga maggioranza delle altre forze politiche la convinzione che in realta’ il Pd stia bluffando. Dal Pd, invece, garantiscono che la nuova proposta e’ un tentativo serio di cercare un’intesa: “Ora vediamo se gli altri partiti vogliono davvero superare il Consultellum. E’ l’ora della verita’”, afferma ad esempio il renziano Andrea Marcucci. Perche’, spiega lo stesso Fiano, una volta bocciato dalla presidente Boldrini il ‘lodo Brunetta’ quale soluzione al problema del Trentino, il Tedeschellum non e’ piu’ praticabile, in quanto Svp non ci starebbe mai. Il punto e’ che a Svp non piace nemmeno la quota del 36% di collegi per il Trentino, e quindi servira’ una soluzione ad hoc. Intanto i tempi si allungano. Lo stesso presidente della commissione, Andrea Mazziotti, pur volendo fare in fretta, spiega che non ci saranno problemi se l’approdo in Aula dovesse slittare di qualche giorno. Fonti azzurre riferiscono che nulla e’ ancora deciso: Berlusconi, al quale e’ stata sottoposta l’ultima bozza targata dem – quella contenente la forte correzione proporzionale – non ha ancora sciolto la riserva e alcuni fedelissimi del Cavaliere non nascondono lo scetticismo del leader.

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Ma, osservano gli stessi azzurri, di certo non c’e’ una chiusura pregiudiziale. Anche Salvini avverte: “Se vogliono seriamente portare in parlamento una legge elettorale chiara, maggioritaria, noi la votiamo in un quarto d’ora. Se vogliono perdere tempo, facciano loro”. I 5 Stelle nemmeno si “sprecano a rispondere al Pd”, taglia corto Danilo Toninelli, convinto che i dem “la stanno buttando in caciara. Sara’ una nuova schifezza incostituzionale”. Durissimo Alfredo D’Attorre: “Riesumare un testo gia’ accantonato per mancanza di numeri e’ un modo per non fare la legge elettorale, per buttare la palla fuori dal campo”. Il deputato di Mdp ricorda che “Pisapia ha chiarito che un conto e’ il Mattarellum, ben altro conto e’ il Rosatellum o un altro pasticcio che gia’ non ha i numeri”. Da Campo progressista, infatti, viene spiegato che “il Mattarellum ci va benissimo. Ora c’e’ una nuova proposta che ancora non e’ definita ed e’ in continua modifica, quindi prima vogliamo capire dove si va a parare, altrimenti si parla di fumo, ma dalle anticipazione che abbiamo letto c’e’ un’ulteriore spinta sul proporzionale che non va bene”, e’ il ragionamento. I dem pero’ ostentano sicurezza: fonti autorevoli Pd contano di incassare il via libera di Berlusconi, che ora – spiegano – sta facendo le sue valutazioni. Mentre si danno gia’ per persi Mdp e M5S. E comunque, garantiscono le stesse fonti, non si tratta di un pacchetto chiuso. Ma, si mette in chiaro, se anche questo tentativo dovesse fallire, il Pd non ci mettera’ piu’ la faccia, la nostra parte l’abbiamo fatta responsabilmente, e’ la linea.

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