Pd, a Roma è scontro su alleanze. Sicilia, Renzi spera in Grasso. E il Cav pensa a Musumeci

Pd, a Roma è scontro su alleanze. Sicilia, Renzi spera in Grasso. E il Cav pensa a Musumeci
L'ex premier Silvio Berlusconi, e il neo governatore della Sicilia, Nello Berlusconi
5 luglio 2017

Gli orlandiani domani si vedranno prima della direzione per mettere a punto, spiegano fonti parlamentari, un documento per spingere Renzi ad insistere sul maggioritario, per invitarlo ad andare sul premio alla coalizione e soprattutto per dire subito no ad un’alleanza con Berlusconi. “La parola magica – spiega un deputato vicino al ministro della Giustizia – e’ coalizione. Metterebbe all’angolo i Cinque stelle e soprattutto risolverebbe il problema dell’autosufficienza”. “Renzi – questo il ragionamento della minoranza dem – deve capire che il Pd ha sostenuto tutti i governi dalle ultime elezioni, ma il potere logora chi ce l’ha, il motto di Andreotti va letto al contrario…”. Anche Franceschini e’ da tempo per il premio alla coalizione e perfino in Forza Italia e’ partito un pressing affinche’ il Cavaliere spinga in questa direzione, magari restando agganciato al proporzionale. “Anche al centrosinistra – osserva un esponente azzurro – andrebbe meglio: risolverebbe anche a loro il problema del leader, sara’ quello che prende piu’ voti”. “E’ chiaro che se cambiano direzione di marcia ci mettono in difficolta’”, osservava un ‘big’ di Mdp. In ogni caso la discussione e’ prematura. Se ne parlera’ a settembre: domani Renzi, pur tenendo bassi i toni, puntera’ non sulle regole del voto ma su programmi e contenuti, chiudendo pero’ la porta a chi pensa ad un centrosinistra che non si poggia sul Pd guidato da chi e’ stato scelto dalle primarie.

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La battaglia ora si giochera’ sui provvedimenti: sul decreto banche con Mdp che ha annunciato di votare la fiducia ma che si e’ sfilata sulle pregiudiziali di costituzionalita’. E si giochera’ sullo ius soli perche’ in Ap c’e’ uno scontro interno. Tra chi non vuole mettere in difficolta’ la maggioranza e il governo e chi spinge per dire no “ad una bandierina nel Pd”. Nei giorni scorsi le fibrillazioni nel Pd, nel Movimento 5 stelle e nel centrodestra, hanno fatto emergere contrasti sulla linea da portare avanti dopo le amministrative. Ma anche in Alternativa popolare continua a confrontarsi chi spinge per un progetto di aggregazione al centro (ieri Alfano ha partecipato ad un convegno con De Mita) e chi invece vorrebbe virare su una collocazione a destra o a sinistra. E in tal senso si gioca anche un’altra partita. Perche’ i fedelissimi di Alfano stanno costruendo da giorni una tela per invitare il ministro degli Esteri, qualora si registrassero le condizioni, a fare un passo avanti. ll responsabile della Farnesina in diverse occasioni ha detto di non voler partecipare alla competizione ma nel partito c’e’ chi riferisce che abbia aperto ad una tale eventualita’. “Sarebbe una candidatura autorevole, se ce ne fosse bisogno – spiega un ‘big’ di Ap – non si tirerebbe indietro”. “Per la prima volta ci sta ragionando seriamente”, spiega un’altra fonte centrista. Non e’ certo il momento delle trattative ufficiali, ma un ‘sondaggio’ informale e’ stato fatto con il Pd e perfino con Cardinale. Il leader di ‘Sicilia futura’ ieri ha incontrato alla Camera un alfaniano che gli ha chiesto se ci potessero essere passi avanti in questa direzione.

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“Vedremo – dice l’ex ministro delle comunicazioni -, le elezioni siciliane sono una brutta bestia…”. I dem in realta’ ancora puntano su Grasso, il segretario Pd e’ convinto che l’opzione del presidente del Senato non sia tramontata. Per di piu’, sottolineano i renziani, il rapporto tra il ministro degli Esteri e l’ex premier al momento non sono idilliaci. Ma al momento, anche da parte dei vertici siciliani, non ci sarebbe una porta chiusa ad una tale possibilita’. In realta’ alcuni alfaniani hanno sondato anche Forza Italia, anche grazie alla mediazione di Micciche’. Alfano lavora da tempo ad una aggregazione di centro ma dalle elezioni siciliane – ragionano molti esponenti centristi – potrebbe dipendere il futuro delle alleanze. Una parte dei parlamentari di Ap vedrebbe bene la prospettiva di una sponda con il Pd per continuare il rapporto di collaborazione sull’isola e rilanciarlo a livello nazionale. “E’ chiaro – osserva una fonte parlamentare centrista – che una operazione del genere si potrebbe mettere in piedi soltanto se si fosse un’ampia convergenza, oltre alla disponibilita’ di Alfano. Ma se ci danno l’ok ad una figura moderati noi potremmo puntare su di lui”. Al momento pero’ c’e’ la consapevolezza che il sindaco Orlando difficilmente potrebbe appoggiare la candidatura di una figura moderata. Mentre dall’altra parte Berlusconi sembrerebbe puntare su Musumeci. In ogni caso il pressing in Ap affinche’ Alfano possa non escludere un cambio di strategia e’ in atto da giorni ma il leader ‘resiste’. La partita e’ ancora lunga e al momento il Pd non demorde dalla ‘pista Grasso’.

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