Pd, si punta a una riconferma di Martina. Calenda scuote il partito

Pd, si punta a una riconferma di Martina. Calenda scuote il partito
Maurizio Martina
25 giugno 2018

Ancora nessuna convocazione ufficiale, ma sul tappeto c’e’ l’ipotesi che l’assemblea del Pd si possa svolgere il prossimo sette luglio, per avviare il percorso che dovra’ portare al congresso dei Dem e confrontarsi anche sull’esito delle amministrative che hanno visto vincere il centrodestra anche nelle storiche roccaforti rosse. Il congresso, per la minoranza Pd, dovrebbe svolgersi al più presto, ma nella maggioranza c’e’ chi non esclude la possibilità di una conferma del segretario reggente Maurizio Martina per arrivare al congresso del partito nel 2019.

All’indomani dei ballottaggi nel Pd ognuno ragiona sui risultati, ma ancora non c’e’ stata una valutazione comune del voto che si e’ concluso ieri sera. Intanto c’e’ chi parla di necessita’ di una svolta, “di uno scatto di reni e di far ripartire il centrosinistra”. Anche se, c’e’ chi ragiona, era difficile pensare che dopo solo 3 mesi, dalle politiche 4 marzo, si sarebbe potuta invertire la tendenza molto marcata che ha premiato Lega e M5s. Molto, c’e’ chi osserva, su queste amministrative avrebbe giocato la propaganda sui migranti e in ogni caso, il voto delle comunali, ha detto no a chi veniva considerato establishment, il Pd che governava di piu’ ha perso piu’ degli altri, ma lo stesso e’ successo anche agli altri partiti. “Rifondare il Pd e’ indispensabile, oltre il Pd c’e’ la destra. Congresso subito? Vedremo”, ha detto il presidente del Partito democratico, Matteo Orfini.

“E’ andata male. Obiettivamente male, sono risultati in parte attesi, in parte soprattutto in alcune realta’ speravamo di poter fare meglio e di riuscire a vincere. E’ chiaro che questo risultato e’ l’esito di una somma di questioni, sia di un clima nazionale che avevamo gia’ avvertito con una certa forza il 4 marzo, sia di specificita’ locali”, ha notato a proposito del voto amministrativo il cui esito “e’ un segnale che va analizzato con calma”, mentre la sconfitta piu’ dolorosa e’ stata a Siena “perche’ e’ avvenuta per pochi voti e perche’ in quella realta’ ci sono anche state tante divisioni in questi mesi che non hanno aiutato”, ha aggiunto. “Oltre il Pd c’e’ la destra – ha replicato allora Orfini a Calenda – basta guardarsi intorno e quindi non vedo possibilita’ di andare oltre il Pd e trovare qualcosa di buono. E’ ovvio che noi dobbiamo capire come tornare a convincere gli elettori a votare partito Democratico, questo e’ il dovere del gruppo dirigente passato, presente e futuro del Pd”, ha sottolineato.

“Il voto dei ballottaggi nei Comuni ci vede sconfitti. I risultati negativi, quelli in Toscana in particolare, segnano la tornata. Nel resto del territorio ci sono vittorie che vanno riconosciute: da Teramo a Brindisi, da Siracusa ad Ancona fino ai due importanti Municipi di Roma. Si aggiungono a Brescia e Trapani. Ai nuovi sindaci un grande in bocca al lupo per l’impegno che li aspetta”, ha scritto il segretario reggente del Pd, Maurizio Martina, in una lunga nota su Fecebook, analizzando i risultati elettorali dei ballottaggi di ieri. “Il segno di questo passaggio – ha proseguito Martina – figlio di cio’ che abbiamo vissuto anche con le elezioni politiche, ci impone di affrontare la situazione con nettezza e grande consapevolezza. Dobbiamo scrivere una pagina nuova per il nostro impegno. Cambiare tutti. Riconoscere gli errori per non rifarli. Chiedere una mano a quanti da fuori vogliono esserci e dare il proprio contributo. Questo valeva dopo il 4 marzo e vale anche oggi”.

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